Nel suo nuovo romanzo, “Le festin de la bête” (“Il banchetto della bestia”), la scrittrice svizzera Emmanuelle Robert trascina il lettore in una notte di inverno nel cuore de Les Diablerets (Canton Vaud) che ha poco di fiabesco e molto di inquietante. Si tratta di vicende che intrecciano l’erotismo con il fantastico, la satira gastronomica con il terrore alpino, una lettura che si distingue nel panorama consuetamente disegnato dalla nostra rubrica “Nos Alpes, Nos Livres”.

“Le festin de la bête”

La trama de “Le festin de la bête” ha un esordio piuttosto semplice: in uno chalet trasformato in ristorante gourmet, alcuni ospiti vengono convocati da un enigmatico anfitrione. Ma quello che prometteva di essere un pasto di alta cucina si trasforma presto in una sarabanda mostruosa: tra lupi mannari, vampiri e desideri oscuri, il vero orrore non si cela dietro denti aguzzi bensì dietro sorrisi beneducati.

Concepito come una finta fiaba, il romanzo prende di mira l’élite gastronomica e il suo culto del lusso, rivelando quanto possa essere sottile il confine tra sublime e grottesco. Emmanuelle Robert gioca con i cliché alpini e li ribalta, portando il lettore ben lontano dalle consuete narrazioni di montagna fatte di sentieri, memorie e silenzi contemplativi.

La collezione Gore des Alpes

“Le festin de la bête” si inserisce nella più ampia collezione denominata Gore des Alpes, nata nel 2019 per dare spazio a una letteratura di genere, pulp, ironica e spietata, dove la montagna diviene teatro di istinti primordiali e rituali di distruzione. Essa propone una trentina di titoli che non teme sangue né sarcasmo, ciascuno ispirato alle copertine e ai codici della narrativa horror Anni Cinquanta tra cadaveri redivivi, religioni corrotte e banchetti cannibali.

È una lettura interessante, volutamente in contrasto con lo stereotipo delle belle Alpi incontaminate, delle tradizioni autentiche e della rappresentazione per il turismo banalizzato. Gore des Alpes è infatti nato all’epoca del referendum in Vallese del 2018 per i giochi olimpici, e in reazione al ritratto che vi era proposto, da cartolina, buonista e di paesaggi d’incanto. Ha un buon successo, in particolare nelle Svizzera romanda, dove è nato nel 2019. Da allora ha prodotto 30 titoli e venduto più di 20 mila copie.

Il romanzo è dunque acquistabile nella sezione dedicata del sito web, inviando alla casa editrice una email con l’indicazione del volume scelto e pagando tramite bollettino postale.

Emmanuelle Robert

Come già la linea editoriale classica di “Nos Alpes, Nos Livres”, Emmanuelle Robert è una autrice che spezza le convenzioni e la monotonia ingabbiante di un solo e singolo genere letterario. Ex giornalista originaria di La Chaux-de-Fonds (Canton Neuchâtel), ella è difatti prettamente conosciuta per i suoi romanzi polizieschi “Malatraix” (Éditions Slatkine, 2021) e “Dormez en Peilz” (Éditions Slatkine, 2023).

Oggi dedita interamente alla narrativa come lente privilegiata per raccontare la realtà, in questo romanzo ella abbandona ogni freno, lasciando che siano fantasia e un pizzico di follia a guidare la sua penna. Con una scrittura sensuale, affilata e cinematografica, ella ci regala una opera soprannaturale e irriverente che si legge di un fiato… sempre che tutti gli invitati arrivino alla fine del pasto.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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