In Val Susa, la circolazione sull’autostrada del Fréjus è stata temporaneamente bloccata sul versante italiano per le manifestazioni No Tav contro la Torino-Lione, il 27 luglio. I No Tav sono nuovamente tornati a contestare la linea ad alta velocità in costruzione. L’ultima protesta si è svolta con l’assedio del cantiere di Chiomonte, un comune a 8 chilometri da Susa. L’autostrada nel tratto fra Susa e Bardonecchia è stata chiusa in ragione dei disordini che sono iniziati intorno alle 15, e sono durati almeno due ore. Prima della riapertura, a sera, è stato necessario sgomberare i detriti e vari oggetti dalla carreggiata.

Nella giornata di sabato 27 in entrambe le direzioni, secondo la Sitaf spa (la società concessionaria dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia), erano peraltro già previste code e rallentamenti dovuti sia alla presenza di cantieri sia al traffico intenso.

Alcuni manifestanti hanno abbattuto un cancello per entrare nella A32, nella carreggiata chiusa per lavori. Inoltre, hanno anche lanciato oggetti verso le forze dell’ordine che presidiavano l’area.

Recentemente anche in riferimento ad altri eventi, la Polizia ha denunciato 55 persone per i disordini, vicino al cantiere Tav di Chiomonte.

La manifestazione è stata organizzata durante il raduno annuale estivo a cui i manifestanti danno il nome di festival Alta Felicità, in cui si svolgono anche incontri su temi ambientali e concerti.

Il movimento No Tav nasce negli anni Novanta, in Val di Susa, contro la realizzazione della linea ad alta velocità che collegherà Torino a Lione. Le prime manifestazioni sono del 1995 e hanno visto il loro sviluppo e organizzazione intorno ad alcuni centri sociali di Torino.

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