Ammonta a oltre tre tonnellate la quantità di cibi ridistribuiti alle persone in condizioni di precarietà in seno a “Chausirès!”, il progetto contro lo spreco alimentare avviato dal Parco naturale regionale del Mont-Ventoux (Vaucluse). A oggi esso vede coinvolta una quarantina di partner che si occupano di raccolta solidale e piantumazione collettiva di frutta e verdura nonché della gestione delle donazioni effettuate dai produttori locali.

Lo scopo ultimo dell’iniziativa è, non a caso, quello di sperimentare il recupero di prodotti considerati declassati o danneggiati attraverso un loro reindirizzamento ai negozi solidali o alla rete del Banco alimentare; previste anche consegne ai cosiddetti Restos du cœur (Ristoranti del cuore), un insieme di associazioni nato a Parigi nel 1985 e a oggi attivo nella distribuzione di pasti a persone in condizioni di difficoltà.

“Chausirès!”

“Chausirès!” è stato uno dei vincitori, nel 2023, del bando “Mieux manger pour tous” (“Mangiare meglio per tutti”) lanciato dalla Direction Régionale de l’Économie, de l’Emploi, du Travail et de la Solidarité (DREETS, Direzione Regionale dell’Economia, dell’Occupazione, del Lavoro e della Solidarietà) della Regione Sud; sul totale dei 126 dossier presentati, altri 47 sono stati selezionati e finanziati per un ammontare complessivo di 1.680.176 euro.

Sino al prossimo 2026, il progetto si è posto l’obiettivo generale di migliorare l’accessibilità alimentare da parte delle fasce di popolazione in situazione di precarietà come possono essere giovani, anziani o famiglie con reddito basso. Per fare ciò il Parco del Mont-Ventoux ha stabilito due linee di azione contro lo spreco alimentare, ovverosia l’identificazione della domanda di prodotti sostenibili e la strutturazione di una filiera sostenibile e solidale. Nel primo caso si è trattato di diagnosticare più chiaramente sia i bisogni dell’utenza considerata fragile sia la disponibilità dei produttori ai quali appoggiarsi per il compimento dell’iniziativa; nel secondo caso si è trattato invece di comprendere come distribuire alle famiglie tanto gli ortaggi freschi quanto i cibi crudi, semilavorati o cotti con la collaborazione di commercianti e cucine comunitarie.

“Chausirès!”

Il PAT del Parco del Mont-Ventoux contro lo spreco alimentare

Da numerosi anni il Parco naturale regionale del Mont-Ventoux si occupa di arginare l’insicurezza ed evitare lo spreco alimentare in seno al suo Progetto Alimentare Territoriale (PAT). Parte del piano di azione “Bien manger, bien vivre dans le Ventoux” (“Mangiare bene, vivere bene nel Ventoux”) per il periodo 2024/2029, nel 2021 esso ha ottenuto assieme a oltre 400 realtà il riconoscimento di livello uno da parte del ministero francese dell’Agricoltura e della sovranità alimentare.

Su tutto il territorio del parco l’agricoltura specializzata si è concentrata sulla produzione di uva da vino, frutta, lavanda e farro, ciò che rende necessaria una transizione alla produzione diversificata quale garanzia di sovranità alimentare. Per agire in tale direzione si sono rese necessarie azioni volte ad attirare nuovi agricoltori e trasformatori nonché a valorizzare la produzione agricola e artigianale con lo scopo di ridurre l’impatto dell’alimentazione sul cambiamento climatico; aumentare la percentuale e la qualità dei cibi consumati è peraltro fondamentale per renderlo fruibile e dunque non gettabile in una zona agricola che, stando allo stesso ministero, è quinta per tasso di povertà in Francia.

L’approccio adottato è piuttosto trasversale e comprende tra le sue linee direttrici l’economia e l’educazione alimentari, la cultura gastronomica, la nutrizione e la ristorazione collettiva ma anche la giustizia sociale, l’ambiente e il rapporto tra superficie urbana e superficie coltivata. Tra le iniziative lanciate nel concreto figurano la creazione di gruppi di auto-aiuto e laboratori per la preparazione di menù a basso costo, l’allestimento di mercati biologici nei quartieri svantaggiati e l’organizzazione di ritiri solidali delle eccedenze di coltivatori o cittadini; inoltre, per assicurarsi che i prodotti macchiati o malformati siano accettati dal pubblico, il parco e le associazioni partner hanno svolto un lavoro di sensibilizzazione per il tramite di alcuni atelier di cucina mirati.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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