Marco Bucci, attuale sindaco di Genova, è il candidato per la coalizione di destra alla presidenza della Regione Liguria mentre Andrea Orlando, già ministro del governo nazionale lo sarà per la sinistra. La notizia della candidatura di Bucci è di questa mattina, quella di Orlando di inizio settembre.
Le elezioni per la Regione sono anticipate per lo scandalo che ha coinvolto da maggio scorso il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti e ne ha prodotto infine le dimissioni, dopo un significativo periodo di sostituzione da parte del vicepresidente Alessandro Piana.
Le elezioni regionali si terranno domenica 27 e lunedì 28 ottobre 2024 in un unico turno, per il presidente e per il consiglio regionale, quest’ultimo con sistema proporzionale e un premio di maggioranza variabile.
La scelta di Marco Bucci
Marco Bucci gode di una buona immagine pubblica. Nato a Genova nel 1959, proviene da aziende private (3M, Kodak, Carestream Health) ed è sindaco dal 2017.
Ha attraversato crisi importanti, come quella del crollo e del rifacimento del ponte Morandi o dello sviluppo di infrastrutture, tra cui il nuovo collegamento Genova-Milano (Terzo Valico), l’ammodernamento del nodo ferroviario della città, della mobilità urbana, e del porto. La città ha ereditato problemi ancora non risolti, per gli acquedotti, che si rompono con allagamenti, o per le fognature, che ogni tanto sversano a mare, o per la qualità dell’aria.
La scelta del candidato a destra è stata problematica, sullo sfondo di una lunga crisi politica, a partire dagli arresti ai domiciliari dell’8 maggio dell’allora presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, di Aldo Spinelli, imprenditore del porto e di Paolo Signorini, ex-presidente dell’autorità portuale, quest’ultimo in carcere. Il consenso si è progressivamente indebolito nel percorso che ha condotto alle dimissioni di Toti il 26 luglio scorso, a quasi tre mesi dagli arresti.
I nomi emersi dei candidati di destra sono ugualmente parsi deboli, tra cui quello della deputata Ilaria Cavo, in un contesto in cui gli esponenti dell’area di Toti si iscrivevano ai vari partiti dell’area, dalla Lega Salvini a Forza Italia.
La Lega Salvini ha provato a proporre il genovese Edoardo Rixi, attuale viceministro per le infrastrutture, come candidato di coalizione, ottenendo in risposta dai partiti nazionali la richiesta di alternanza con un candidato non leghista in Regione Veneto. Va notato infine che la scelta del candidato, pur in consultazione con il territorio, è avvenuta con una decisione dei leader dei partiti nazionali.
La scelta di Bucci è stata in parte rallentata dalle sue condizioni di salute: colpito da un tumore della pelle, ha appena finito un periodo di chemioterapia, di cui ha dato conto sui social.
La scelta di Andrea Orlando
I partiti nazionali delle sinistre hanno invece scelto Andrea Orlando già qualche settimana fa. La coalizione che lo sostiene è infatti integrata anche dal Movimento 5 Stelle, che ha confermato il suo appoggio il 1° settembre scorso.
Ha iniziato la carriera politica a 24 anni, come consigliere comunale di La Spezia, in cui è nato, per diventare deputato dal 2006, e ministro tra il 2013 e il 2018, per l’Ambiente e poi per la Giustizia e infine tra il 2021 e il 2022 con Mario Draghi al dicastero del Lavoro. È considerato di linea moderata e la sua candidatura ha dovuto attendere la costruzione politica, a livello nazionale, di una coalizione detta del “campo largo”.
Anche in questo caso, la decisione è maturata non già a livello regionale, ma nelle sedi nazionali dei partiti. Il Movimento 5 Stelle aveva indugiato nel sostegno, a fine agosto, nell’ambito delle diverse visioni dell’attuale leader, Giuseppe Conte, e del fondatore Beppe Grillo.
I due candidati non hanno grandi esperienze sui temi transfrontalieri. Marco Bucci ha tuttavia incontrato nel 2023 il sindaco di Nizza, Christian Estrosi, nella prospettiva di un accordo territoriale di cooperazione. Andrea Orlando ha relazioni politiche con l’insieme del sistema francese, anche per la sua vicenda in parlamento e al governo, e guarda con favore alle forze di centro.
LEGGI ANCHE: Fabrice Pannekoucke
eletto presidente della Regione Auvergne Rhône-Alpes