Tra elementi di vicinanza e momenti di tensione, lunghe parentesi storiche e complesse dinamiche di attualità, Jean-Pierre Darnis analizza il profondo e a tratti complicato rapporto tra Italia e Francia nel suo “Transalpini”. Sottotitolato “Le relazioni tra Francia e Italia e il rilancio del gioco europeo”, il volume si vuole un approfondimento geopolitico dei legami diplomatici tra i due Paesi da un capo e dall’altro delle Alpi.
“Transalpini” di Jean-Pierre Darnis
“Transalpini” è il frutto di un lavoro di ricerca e studio svolto da Jean-Pierre Darnis professore ordinario presso l’Università della Costa Azzurra nonché direttore del master in Relazioni italo-francesi. Egli è peraltro ricercatore associato presso la Fondation pour la Recherche Stratégique (FRS) di Parigi nonché docente presso l’Università LUISS di Roma.
Il suo volume è stato originariamente pubblicato in Francia dalle Éditions L’Harmattan con il titolo “Transalpins: les relations entre la France et l’Italie et le renouvellement du jeu européen”. Aperto dalla prefazione del vicedirettore del Sole 24 Ore Daniele Bellasio nonché tradotto in italiano da Riccardo Rinaldi, esso è stato edito nel luglio del 2024 dalla stessa Luiss University Press ed è acquistabile al prezzo di 20,00 euro.
Una storia di confine
Pensando al rapporto tra Italia e Francia salta subito alla mente la nozione di confine, sinonimi di chiusura, separazione e distanza ma anche apertura, incontro e collaborazione nella costruzione di culture e identità comuni. Il tutto calato, dopo la firma del Trattato di Roma nel 1957, in un più ampio contesto di integrazione europea che ha trasformato i rapporti internazionali in chiave maggiormente comunitaria.
Per molti anni la relazione tra i due Paesi è stata adombrata da più fattori, tra cui il parallelo e profondo legame tra Francia e Germania ma anche il disaccordo verso la politica europea intergovernativa inaugurata da Charles De Gaulle. È poi l’avvento della Quinta Repubblica, sistema semipresidenziale sancito dalla firma della settima costituzione repubblicana della Francia il 5 ottobre del 1958, a tranciare una linea di separazione netta tra i due Stati.
E una storia di intrecci
Ma Italia e Francia non sempre hanno corso parallele come due binari destinati a mai incontrarsi: tra la fine del XVIII secolo e il periodo della Seconda Guerra Mondiale i loro legami sono stati intensi e hanno generato grandi influenze reciproche. Ne è una valida traccia e una evidente riflessione, secondo Jean-Pierre Darnis, la densità degli scambi umani e culturali tra le comunità e le élite dei due Paesi.
Ma relazione è anche contraddizione, soggiacente a episodi come la lotta italiana contro i Vosgi agli ordini di Giuseppe Garibaldi per liberare la Francia o il combattimento francese in difesa di Papa Pio IX contro l’annessione di Roma all’Italia. Tale dinamica storica è, secondo l’autore, notevole ma paradossalmente non sfocia in una sociologia aperta capace di interpretare correttamente le due comunità nazionali.
Il contenuto del volume
“Transalpini” di Jean-Pierre Darnis si articola in sette differenti capitoli inaugurati da una introduzione generica a cura dello stesso autore. Dopo un focus sulle rappresentazioni incrociate e le definizioni di Italia e Francia, esso sonda la relazione bilaterale dall’Unità d’Italia alla Quinta Repubblica.
Segue ancora una analisi sulla presidenza di François Mitterrand nel periodo compreso tra il 21 maggio del 1981 e il 17 maggio del 1995 e sulle sue ricadute in termini di relazione bilaterale. Trattati anche la questione dei rifugiati e il rapporto industriale strategico tra i due Paesi oltre che il finale deterioramento delle relazioni datato XXI secolo.
Prima delle conclusioni sui rapporti internazionali in ambito europeo, nel capitolo conclusivo l’autore si concentra sulle molteplici crisi che hanno interessato il XXI secolo e sull’elaborazione di un trattato bilaterale tra Parigi e Roma.
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