Il Musée des Costumes, Arts et Traditions Populaires (Museo dei costumi, delle arti e delle tradizioni popolari) di Saint-Jean-de-Maurienne ha aperto le sue porte durante le vacanze di primavera, nell’antico palazzo episcopale della città.
Dal 7 aprile al 2 maggio, il museo ha invitato i visitatori a esplorare la storia della valle della Maurienne attraverso costumi tradizionali, oggetti archeologici e opere d’arte religiosa.
Un museo in un contesto storico
Ospitato nell’antico palazzo episcopale di Saint-Jean-de-Maurienne, il museo offre ai visitatori la possibilità di immergersi in un luogo emblematico. Vi si accede attraverso uno scalone monumentale che conduce alla grande sala delle cerimonie, oggi sala dei matrimoni, che conserva gli spazi originali, la decorazione barocca a stucco e le allegorie delle stagioni.
La collezione è stata recentemente arricchita da uno stendardo militare del XVIII secolo proveniente dal Regno di Sardegna e dal ricordo di un mulo di Papa Pio VII, donato al dottor Balthazar Claraz per avergli salvato la vita, un episodio curioso da scoprire.
I costumi tradizionali della Maurienne e le sue radici più antiche
Il cuore del museo è dedicato ai costumi tradizionali femminili della valle. Questi indumenti, indossati quotidianamente e nelle occasioni di festa, rivelano una forte identità locale e alpina. Il pesante e strutturato abito di lana nera, i gioielli simbolici come la croce a griglia e la beguine di Saint-Sorlin illustrano la diversità delle competenze tessili e l’importanza sociale del costume.
Ogni pezzo testimonia il ruolo delle donne nel tramandare le tradizioni e il loro posto nelle comunità montane.
Anche la collezione archeologica del Museo ripercorre le origini dell’antropizzazione della valle. Dal Neolitico al periodo gallo-romano, gli oggetti esposti – asce di serpentino, fibule, ceramiche – testimoniano l’evoluzione delle società alpine. Anche i periodi borgognone e franco sono trattati, presentando la continuità del commercio attraverso le Alpi.
Etnologia, vita quotidiana, Casa Savoia e religione
Una sala del museo è dedicata all’etnologia e alla vita rurale. Presenta le attività agricole, artigianali e domestiche degli abitanti della regione: la produzione di zoccoli, la lavorazione della canapa, la lavorazione del latte e la produzione del pane. Queste pratiche, radicate in un ambiente montano esigente, costituiscono un prezioso patrimonio immateriale.
La storia di Casa Savoia viene ripercorsa attraverso una sezione dedicata alla sua ascesa politica. Dai conti di Maurienne ai re d’Italia, i sovrani savoiardi hanno sempre cercato di controllare le vie strategiche alpine. La loro ricerca di riconoscimento imperiale e reale si esprime anche negli oggetti di uso quotidiano e nell’amministrazione locale.
Infine, il museo ospita una ricca collezione di arte sacra. La cornice del palazzo vescovile esalta il valore dei paramenti sacerdotali, ornati di fili d’oro e pietre preziose, e degli oggetti liturgici esposti. Questi pezzi illustrano l’importanza della religione nella vita pubblica e privata delle comunità alpine.
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