L’ecomuseo della pastorizia di Pontebernardo raccontato da Anna Maria Colombo


Risalendo la strada che percorre la Valle Stura di Demonte, nelle Alpi di Cuneo, a 1312 metri d’altitudine s’incontra un gruppo di case di pietra riunite intorno alla chiesa e all’adiacente minuscolo camposanto. È Pontebernardo, frazione del comune di Pietraporzio, in provincia di Cuneo.  

Chiesa di Maria Vergine Assunta, Pontebernardo (c) Anna Maria Colombo Nos Alpes

 In una delle sue antiche costruzioni ha sede l’Ecomuseo della pastorizia. L’inaugurazione ufficiale della struttura data al 2000, ma l’attenzione alla salvaguardia del mestiere del pastore nelle comunità locali nasce ben prima.

L’ecomuseo è accessibile tutti i giorni con apertura automatizzata (dalle ore 9 alle 18). Varcata la soglia le luci si accendono e i video iniziano a scorrere con i loro commenti di parole e musiche. Ci si guarda attorno, l’ambiente è accogliente e allestito con fiducia nelle virtù civiche dei visitatori. A loro disposizione vi sono libri da sfogliare e altro materiale didattico, e per i bambini fogli e pennarelli colorati.

Mantelli dei pastori, Ecomuseo della pastorizia, Pontebernardo (c) Anna Maria Colombo Nos Alpes

L’ecomuseo non è un museo

Alle pareti una serie di pannelli esplicativi. L’ecomuseo – si legge nel primo di essi – è definito draio (termine che in occitano indica il percorso utilizzato dal pastore per condurre il gregge) e persegue due obbiettivi: il recupero della razza ovina autoctona e la riscoperta del patrimonio culturale connesso all’attività della pastorizia, parte integrante e caratterizzante la storia della Valle.

Comprendiamo bene che un ecomuseo è diverso da un museo tradizionale, il suo patrimonio non sono i manufatti esposti, che tuttavia non mancano, ma l’intero territorio attorno con tutte le sue risorse da tutelare, valorizzare e incrementare.

Una pecora molto rustica

La razza ovina autoctona della Valle Stura è la pecora sambucana, un animale rustico la cui agilità gli consente di raggiungere – seguendo le draios in un ambiente impervio di rocce e canaloni – le alte cime dove l’erba è migliore. Ciò rende di qualità superiore latte, lana e carne.  Un notevole calo di capi di pura razza sambucana si registra negli anni Settanta del secolo scorso. La Comunità Montana Valle Stura e la Regione Piemonte sosterranno un programma di lavoro volto ad invertire tale corso a partire dal 1985.

A quanti chilometri all’ora procede un gregge?

Un secondo pannello è dedicato alla transumanza. È così sintetico, efficace e anche poetico, che si può solo trascrivere: “La transumanza è una marcia lenta alla continua ricerca di erba nuova. Per strada il gregge è una società organizzata: in testa vengono gli asini con il basto sulla schiena e i sacchi con gli averi dei pastori, poi il capo pastore che regola il passo del gregge da 2,5 a 3 km / h, non di più… Dietro premono le capre e i caproni con al collo i migliori campanacci: il loro suono grave ritma la marcia. I cani percuotono i fianchi del gregge. Il carro, che in autunno sarà carico di agnelli appena nati, chiude il gruppo.”  

Altre descrizioni sono fornite al visitatore. Riguardano il ritmo lento delle stagioni che scandisce la vita del pastore, delle pecore e del cane.  L’inverno con la stabulazione, la primavera con le prime uscite, l’estate all’alpeggio e infine la discesa autunnale. 

Mantelli da pastore e attrezzi del mestiere

Espositore con attrezzi, Ecomuseo della pastorizia, Pontebernardo / foto Anna Maria Colombo

 Vi sono infine i manufatti. Quattro manichini bidimensionali indossano altrettanti mantelli da pastore, uno locale, i rimanenti provenienti da Francia (La Crau), Portogallo e Marocco.  Alcuni espositori raccolgono vari tipi di oggetti di cui il pastore si serve. Sono pochi ma di grande utilità: il nettapiedi per rimuovere il fango dagli zoccoli degli animali, il corno porta medicinali, la matita per segnare le pecore malate o ferite, un collare irto di aculei di ferro per difesa dai lupi.

Arrivederci fra non molto, quando il tempo si sia assestato, su uno dei tanti sentieri che l’Ecomuseo propone sulle antiche tracce dei pastori della Valle Stura. 

Un piccolo gregge con il suo pastore scende il sentiero a lato della chiesa (13 maggio 2025) (c) Anna Maria Colombo Nos Alpes
La montagna attorno alla frazione di Pontebernardo (c) Anna Maria Colombo Nos Alpes

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Anna Maria Colombo ha insegnato Storia dell’Arte Alpina all’Università di Torino e tenuto seminari e partecipato a progetti di studio e restauro sui tessuti antichi per varie istituzioni, fra cui l’Università Pontificia Giovanni Paolo II a Cracovia. Ha scritto per Allemandi, Interlinea, Priuli e Verlucca, Silvana Editrice ed altri. Tiene una rubrica sulla letteratura di montagna per Coumboscuro, periodico della minoranza provenzale in Italia.

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