Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram YouTube LinkedIn
    Nos Alpes
    • FAI UN DONO
    • PARTNERS
    • ABBONATI
    Facebook X (Twitter) Instagram YouTube LinkedIn
    • Economia e politica
      • Trasporti
      • Economia
      • Politica
    • Cultura e patrimonio
    • Ambiente e territorio
    • Turismo e sport
    • Territori
      • Alpi del nord e Rodano
      • Alpi del sud e Provenza
      • Valle d’Aosta
      • Piemonte
      • Liguria
      • Corsica e Sardegna
      • Svizzera romanda e Ticino
    • Rubriche
      • Nos Alpes alla scoperta…
      • Nos Alpes, Nos Livres
      • Nos Alpes Cuisine
      • Racconti
      • Contributi e idee
    • IT
      • FR
    • Log In
    Nos Alpes
    Home » Articoli » Dalle Olimpiadi di Torino 2006, il futuro degli impianti di Cesana e Pragelato
    Economia

    Dalle Olimpiadi di Torino 2006, il futuro degli impianti di Cesana e Pragelato

    Cristina BrunoCristina Bruno12 Giugno 2025
    Share Facebook Twitter LinkedIn Email WhatsApp Copy Link Telegram
    Il rendering del progetto di Cesana Torinese / Le rendering des projets à Cesana Torinese (c) comune di Cesana Torinese
    Il rendering del progetto di Cesana Torinese / le rendering des projets à Cesana Torinese (c) comune di Cesana Torinese

    L’area turistica e sportiva della Via Lattea, in Piemonte, in particolare tra Cesana Torinese e Pragelato, prevede diversi progetti di rilancio e sviluppo delle infrastrutture per gli sport invernali, con impianti e strutture per diverse discipline sportive, e uno skidome per lo sci indoor. La presentazione è avvenuta lo scorso 7 giugno a Cesana Torinese, presso la sede dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea. Si è trattato di ragionare sull’eredità delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006 e sulle prospettive future per gli impianti di Cesana e Pragelato.

    Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto sulle criticità ancora aperte alle prospettive di rilancio, sul delicato impatto ambientale sulle montagne alpine alle occasioni mancate di collaborazione con Milano-Cortina 2026, fino alle aspettative rispetto alle Olimpiadi francesi del 2030, con particolare riguardo al ruolo di Briançon.

    Al centro, la percezione che ogni sviluppo deve preservare l’equilibrio di un ecosistema fragile, già messo alla prova dai cambiamenti climatici, come ricordano i tragici eventi che hanno colpito recentemente la comunità vallesana di Blatten.

    L’eredità olimpica di Torino 2006

    Le Olimpiadi Invernali di Torino 2006 rappresentarono un passaggio cruciale per le Alpi piemontesi. Fu la prima edizione a essere dislocata su un territorio così ampio, con ben tre villaggi olimpici.

    Ma fu anche una delle edizioni più costose della storia delle Olimpiadi invernali, suscitando nel tempo interrogativi sulla sostenibilità dell’investimento e sulla gestione degli impianti post-evento.

    Il peso economico del comparto sciistico

    Gli interessi in gioco, oggi come allora, sono rilevanti. I comuni dell’Unione Montana Comuni Olimpici – Via Lattea, situati nella Città Metropolitana di Torino e abitati complessivamente da poco più di 4000 residenti, rappresentano una componente importante dell’economia turistica regionale, soprattutto nella stagione invernale. Il fatturato del comprensorio gestito da Sestrieres S.p.A. è di circa 30 milioni di euro.

    Secondo ANEF Torino (Associazione nazionale esercenti funiviari), l’indotto generato in Piemonte dal comparto sciistico è di circa un miliardo di euro. Un decimo dell’intero sistema italiano si concentra in quest’area, che include otto comuni: i sette del comprensorio della Via Lattea (Sestriere, Pragelato, Cesana, Sauze di Cesana, Claviere, Sauze d’Oulx) e la vicina Bardonecchia, su un totale di 280 località sciistiche a livello nazionale.

    Il Piemonte è il terzo polo italiano per il turismo invernale, mentre la Via Lattea, contribuisce a mantenere l’Italia al terzo posto in Europa per fatturato e giornate di sci. La spesa turistica estera nel comparto cresce a doppia cifra ogni anno. Dunque, la Via Lattea ha potenzialità di crescita: i fatturati di alcune stazioni di sci di Francia e Svizzera valgono quasi quanto quello di tutto il Piemonte, di circa 100 milioni. Per esempio, les Arcs ha un volume d’affari di circa 96 milioni, Zermatt di 92 milioni, il complesso di Chamonix-Les-Houches-Mégève di 111 milioni.

    Secondo i dati del Ministero italiano del Turismo, ogni euro investito in impianti di risalita genera un ritorno sul territorio pari a dieci. Lo stesso ministero ha stanziato oltre 400 milioni di euro per la montagna nel biennio 2023-2024, inclusi gli investimenti per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. La Regione Piemonte ha recentemente destinato 70 milioni di euro al comparto neve.

    La pista da bob di Cesana

    Il budello di Cesana Torinese, realizzato come pista di bob per le Olimpiadi del 2006 in un’area di valore paesaggistico, è stato uno degli impianti olimpici più contestati tra quelli costruiti per l’evento. Al centro delle polemiche: i costi elevati, l’impatto ambientale e i rischi connessi all’impianto di refrigerazione, in particolare per l’utilizzo e lo stoccaggio di grandi quantità di ammoniaca.

    A questi aspetti si è aggiunto lo scarso utilizzo dell’impianto, che ha portato al suo abbandono nel 2011. Oggi il Governo statale ha stanziato 9 milioni di euro per il suo smantellamento.

    Il progetto Skidome Via Lattea

    Cesana progetto skidome con prima e dopo

    Durante la conferenza stampa, il sindaco di Cesana Torinese, Daniele Mazzoleni, ha illustrato il progetto di riconversione dell’area del bob di San Sicario, definendolo “una proposta di forte innovazione sportiva e ambientale”. Si tratta dello Skidome Via Lattea, il primo impianto coperto per lo sci di tale rilevanza in Italia.

    La nuova struttura ripercorrerebbe il tracciato della pista da bob “senza consumo di suolo”, sottolineano i promotori e con un impatto visivo minimo, poiché verrebbe integrata nel paesaggio e coperta da un manto erboso. L’approvvigionamento energetico sarebbe garantito da una centrale idroelettrica in fase di realizzazione, senza l’uso di batterie di accumulo. La produzione della neve artificiale, limitata a uno o due cicli l’anno, avverrebbe attraverso un bacino già esistente, con acqua interamente reimmessa nel sistema.

    L’obiettivo non è solo tecnico, ma anche economico e turistico: il progetto punta a destagionalizzare l’offerta, valorizzare le seconde case, generare flussi costanti e creare sinergie con le strutture ricettive, come quella da mille posti che il Club Med ha in progetto. Secondo il sindaco, lo Skidome di Cesana potrebbe essere aperto 365 giorni l’anno con un collegamento diretto a una struttura alberghiera a cinque stelle. Il finanziamento complessivo stimato si aggira tra i 50 e i 60 milioni di euro, con apertura agli investitori privati e piani finanziari in fase di redazione.

    La funzione economica e di sviluppo

    La Via Lattea si colloca al centro di un’area che comprende diversi grandi agglomerati urbani: Torino, Milano, Genova, Lione e Nizza. Si stima che l’area comprenda circa quattro milioni di sciatori potenziali e migliaia di atleti agonisti che, per allenarsi durante l’estate, si spostano verso gli skidome del Nord Europa percorrendo fino a 800 chilometri per sessioni di poche ore.

    L’uso dei ghiacciai per l’allenamento estivo è ormai residuale, e la prospettiva delle Olimpiadi invernali del 2030 in Francia, che si svolgeranno in territori vicini agli impianti della Via Lattea, apre nuove possibilità anche per le zone di confine. In questo contesto, il progetto Skidome si propone come infrastruttura strategica per intercettare nuovi flussi e offrire un nuovo modello di sviluppo alpino, secondo il sindaco.

    Secondo le nostre ricerche, ci sono 36 Skidome in Europa, per lo più in Germania, Regno Unito, Paesi Bassi. Uno si trova in Francia, nella Mosella. La stazione di Tignes, in Savoia, lo aveva ipotizzato nel 2016, un’altro è attualmente in valutazione ad Asiago, in Veneto, mentre è in funzione un piccolo impianto di sci indoor, ma su tappeto, a Saint-Gervais Mont-Blanc.

    Pragelato e le discipline nordiche

    Pragelato area trampolini con interventi

    Durante la conferenza stampa, il sindaco di Pragelato, Massimo Marchisio ha illustrato lei progetti nel suo comune legati alla valorizzazione degli impianti destinati alle discipline nordiche. Un nuovo impianto di biathlon e skiroll affiancherebbe il Centro Fondo ristrutturato di recente. Si prevede il recupero dello stadio del salto, oggi dismesso: un’opera che per motivi tecnici ed economici non sarà demolita, ma riutilizzata.

    Nella parte alta dei trampolini potrebbe nascere un museo olimpico, mentre in quella bassa è previsto uno spazio espositivo permanente per l’arte contemporanea. È inoltre in programma il ripristino della seggiovia per il collegamento alle piste da sci alpino e la riqualificazione dell’Hotel Ski Jumping, di proprietà della Città Metropolitana di Torino, da trasformare in struttura ricettiva a servizio degli atleti.

    I fondi disponibili ammontano a 5,2 milioni di euro per il biathlon e lo skiroll, a cui si aggiungono 1,7 milioni per il Centro Fondo. Mancano ancora 4 milioni per la riconversione dello stadio del salto e ulteriori risorse per l’hotel, per il quale è aperto un dialogo con l’ente proprietario.

    Le sfide: sostenibilità e destagionalizzazione dei flussi

    La sostenibilità, nelle sue dimensioni economiche, sociali e ambientali, è centrale nelle strategie attualmente in corso. A sostegno di ciò, i promotori dei progetti ricordano che le piste da sci in Italia occupano complessivamente 91 chilometri quadrati, pari soltanto allo 0,09% del territorio montano nazionale.

    Tra le principali sfide c’è la destagionalizzazione dei flussi turistici, che renderebbe l’economia delle aree alpine meno dipendente dalle condizioni climatiche e, soprattutto, più stabile durante l’intero arco dell’anno.

    Si impone tuttavia con urgenza una riflessione su come preservare l’equilibrio del delicato ecosistema alpino, patrimonio di biodiversità. Il recente e drammatico collasso del ghiacciaio del Birch in Svizzera è solo l’ultimo segnale della fragilità di questo habitat montano.

    LEGGI ANCHE: A Briançon, la ministra Vautrin: ospedale, forse Susa, e alloggi per gli stagionali

    Featured
    Cropped immagine cristina bruno.png
    Cristina Bruno

    LEGGI ANCHE / A LIRE AUSSI

    Lo Jodel come Patrimonio UNESCO, Le Jodel comme Patrimoine UNESCO (c) Public domain, Moen Photo Service, Wikimedia Commons
    Patrimonio

    La Svizzera candida lo Yodel a Patrimonio UNESCO

    14 Novembre 2025
    MeteoLab e ClimaLab, ghiacciai e diritto a Bard, MeteoLab et ClimaLab, glaciers et droit à Bard (c) Forte di Bard
    Eventi

    Ghiacciai tra scienza e diritto: un convegno al Forte di Bard

    14 Novembre 2025
    Il Comitato di sorveglianza Interreg Italia Francia Alcotra a Chambéry il 13 noemvre 2025 (c) Regione aut Valle d'Aosta
    Economia e politica

    Interreg Alcotra 2021-2027, nuovo bando a dicembre, per intanto 16 microprogetti

    14 Novembre 2025
    Sestriere d'inverno, con la Torre bianca (c) CC BY SA 3_0 Carlo Z Wikimedia Commons
    Economia

    Tra segnali positivi e incertezze, il complicato sviluppo della Via Lattea e di Sestriere

    13 Novembre 2025
    La cucina italiana come Patrimonio UNESCO, La cuisine italienne comme patromine UNESCO (c) Accademia Italiana della Cucina
    Patrimonio

    La cucina italiana verso il riconoscimento UNESCO

    13 Novembre 2025
    Le Ludobus dans un parc à Genève, en été (c) Ville de Genève
    Città Alpine

    Ludobus Ginevra: giochi gratuiti per i bambini in tutti i quartieri

    13 Novembre 2025
    Cervim banner web vins extremes 300x250 ok 1
    Abbonati galletto a nos alpes
    GLI ULTIMI ARTICOLI
    Lo Jodel come Patrimonio UNESCO, Le Jodel comme Patrimoine UNESCO (c) Public domain, Moen Photo Service, Wikimedia Commons

    La Svizzera candida lo Yodel a Patrimonio UNESCO

    14 Novembre 2025
    MeteoLab e ClimaLab, ghiacciai e diritto a Bard, MeteoLab et ClimaLab, glaciers et droit à Bard (c) Forte di Bard

    Ghiacciai tra scienza e diritto: un convegno al Forte di Bard

    14 Novembre 2025
    Il Comitato di sorveglianza Interreg Italia Francia Alcotra a Chambéry il 13 noemvre 2025 (c) Regione aut Valle d'Aosta

    Interreg Alcotra 2021-2027, nuovo bando a dicembre, per intanto 16 microprogetti

    14 Novembre 2025
    Sestriere d'inverno, con la Torre bianca (c) CC BY SA 3_0 Carlo Z Wikimedia Commons

    Tra segnali positivi e incertezze, il complicato sviluppo della Via Lattea e di Sestriere

    13 Novembre 2025
    DA NON PERDERE
    Le Copulette di Ozieri, Les Copulette d’Ozieri

    Le Copulette di Ozieri, il dolce nuziale della Sardegna

    By Giorgia Gambino9 Novembre 2025

    Nato nel cuore del Logudoro, nella zona centro-settentrionale dell’Isola, questo dessert è a tre strati a base di zucchero e mandorle.

    Tarte Tropézienne

    La Tarte Tropézienne, la torta simbolo di Saint-Tropez

    26 Ottobre 2025
    Tunnel di tenda : tende, ponte di scavalco (c) anas

    Tunnel di Tenda, nuovi orari dal 15 settembre 2025

    12 Settembre 2025
    Le opere della Torino-Lione in Val di Susa e Maurienne, Les ouvrages de la Lyon-Turin dans les Vallées de Susa et Maurienne

    Piano trasporti UE: da Torino a Lione e ritorno in tre ore

    8 Novembre 2025
    Iscriviti alla nostra Newsletter (versione gratuita semplice)

    Newsletter

    Controlla la tua casella di posta o la cartella spam per confermare la tua iscrizione

    Seguici su
    • Facebook
    • Twitter
    • Instagram
    • YouTube
    • LinkedIn

    Una pubblicazione di
    Agence de coopération et développement sas Aosta (I) P.IVA IT01050350071

    Testata registrata al Tribunale di Aosta n.1 - 4/10/2023

    Registro degli operatori della comunicazione (ROC) n. 39954 - 28/11/2023

    Nos Alpes è iscritta ANSO - Associazione Nazionale Stampa Online

    Direttore responsabile:Enrico Martial

    Privacy policy

    Facebook X (Twitter) Instagram YouTube LinkedIn
    I più letti
    Il Colle del Piccolo San Bernardo, uno dei dei colli sulle Alpi prossimo all’apertura; Le Col du Petit-Saint-Bernard, l’un des cols des Alpes qui s’apprête à la réouverture (c) CC BY-SA 3.0, Tenam2, Wikimedia Commons

    Le date di apertura dei colli sulle Alpi

    9 Aprile 2025
    I Macchiaioli tra Italia e Francia, Macchiaioli entre Italie et France

    I Macchiaioli: un ponte tra Italia e Francia

    24 Febbraio 2024
    Tignes et le lac, ainsi que ses immeubles - Tignes e il lago, con gli immobili e gli alloggi (c) CC BY SA 4_0 Tiia Monto Wikimedia Commons

    Alloggi per lavoratori stagionali nelle Alpi, la residenza Seyjoun a Tignes

    30 Agosto 2025
    Genova, vista del fronte del porto con la sopraelevata (c) CC BY SA 4_0 Elisabetta Castellano Wikimedia Commons

    Elezioni comunali a Genova 2025

    24 Maggio 2025
    Post popolari
    William Turner, “The Bay of Baiae with Apollo and the Sibyl”, olio su tela, 1823 (La Venaria reale)

    L’omaggio della Reggia di Venaria al Romanticismo pittorico in “Turner. Paesaggi della Mitologia”

    6 Gennaio 2023
    Nice Climat Summit

    Nizza ospita il primo “Nice climate summit” dedicato a clima e biodiversità

    24 Settembre 2023
    Tunnel del Lötschberg (Adrian Michel, CC BY-SA 3.0)

    La ristrutturazione del Tunnel del Lötschberg costerà ancora di più

    28 Settembre 2023
    Moutier (Florian Pépellin, CC-BY-SA 3.0)

    Moutier si avvicina sempre più al Cantone Giura

    30 Settembre 2023
    © 2025 Nos Alpes.
    • Chi siamo
    • Abbonati
    • Fai un dono
    • FR
    • Log In

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.