Il 14 novembre 2025, sul versante francese, in Maurienne, si è tenuta una festa per l’avvenuta apertura della seconda canna del traforo del Fréjus. Vi ha partecipato il personale, i consulenti e gli esperti, e il personale già in pensione.

L’evento è significativo perché riflette, da un lato, un senso di partecipazione all’interno dell’azienda (e di un progetto), vissuta anche come comunità che lavora intorno a un obiettivo comune. Sembra una frase fatta, ma non lo è: un approccio simile si osserva anche al traforo del Monte Bianco, che si trova però alle prese con i problemi legati al rifacimento della volta della sua unica canna.

Dall’altro lato, l’iniziativa mette in evidenza come la seconda canna rappresenti un valore anche per il versante francese, pur senza aver modificato la velocità di transito né i volumi di traffico complessivi.

Un video, realizzato dalla società SFTRF, racconta su Linkedin l’evento del 14 novembre ma spiega anche cosa è successo nella realizzazione dei lavori, dal punto di vista delle tecnologie, dell’impegno delle persone, dei cambiamenti.

È da vedere, (peccato non poterlo presentare in link diretto su questa pagina) mentre quest’altro qui sotto presenta in modo più promozionale il risultato della seconda canna.

La seconda canna del traforo del Fréjus è stata inaugurata il 28 luglio 2025, alla presenza dei ministri dei Trasporti di Italia e Francia, rispettivamente Matteo Salvini e Philippe Tabarot, la messa in esercizio è avvenuta il giorno successivo, il 29 luglio 2025.

La nuova galleria ha una lunghezza di 12,9 km e un diametro interno di 8 metri.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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