Esiste a Saint-Cergues un albergo unico nel suo genere, l’Hôtel Arbez, costruito esattamente sulla linea di confine che separa Francia e Svizzera. Sito nella pittoresca località di La Cure, esso permette agli ospiti di soggiornare sul territorio dei due Paesi o addirittura a cavallo tra l’uno e l’altro sulla base della propria scelta di camera. Ugualmente, il ristorante interno alla struttura propone da un lato piatti tipici della cucina transalpina e dall’altro pietanze classiche della tradizione elvetica.

La storia

La storia dell’Hôtel Arbez inizia nel dicembre del 1862, quando dopo alcuni tentativi di acquisire La Cure i francesi decidono di cedere alla Svizzera una parte del proprio territorio in cambio delle zone sud e ovest della piccola frazione: l’obiettivo è quello di guadagnarsi un importante accesso militare alla Vallata di Drappes, dalla quale l’apposito trattato firmato dai due Stati prende il nome.

Al momento della stipula del documento, i terreni che accolgono l’albergo sono proprietà di un residente locale chiamato Ponthus. A lui si deve l’avanguardista iniziativa di creare una struttura che per un terzo sarebbe stata appannaggio della Svizzera e per due terzi invece appannaggio della Francia. Inizialmente negozio di alimentari sul lato svizzero e bar sul lato francese, l’edificio viene venduto per ragioni di crisi economica dai figli dell’imprenditore a Jules-Jean Arbez, fondatore dell’attuale hôtel.

L’hôtel

L’Hôtel Arbez, conosciuto anche come Hôtel Arbez Franco-Suisse o l’Arbézie, è a oggi gestito dalla compagnia francese SARL Arbez Franco Suisse, sottoposta ai regimi di tassazione nonché alle normative di ambedue i Paesi.

L’esatta delimitazione di confine ne attraversa cucina, sala principale, reception e diverse camere; bar, metà scalinata e alcuni bagni sorgono sul territorio della Francia, mentre dépendance, larga parte dei bagni e l’altra metà della scalinata sorgono sul territorio della Svizzera.

Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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