Antica popolazione germanica stanziatasi nella regione tra il XII e il XIII Secolo, i Walserhanno impregnato il territorio della Valle d’Aosta di peculiarità linguistiche e unicità tradizionali rimaste ancora oggi in vita. Questo fine settimana Nos Alpes vuole condurre il proprio lettore alla scoperta degli insediamenti e delle tracce lasciate nella Vallata di Gressoney e nei suoi dintorni.

Il termine “Walser”, riportato per la prima volta all’interno di un testo datato 1319, deriva dal tedesco “Walliser”, ovverosia cioè “Vallesano”, abitante dell’Alto Vallese della Svizzera. Incaricati di dissodare e rendere fertili alcune delle zone delle “Alte terre” di montagna da parte dei loro proprietari, essi si spostano per colonizzare i terreni incolti del Monte Rosa, dei Grigioni e del Voralberg, spingendosi sino all’Alta Savoia, all’Oberland Bernese, all’Alto Ticino e al Tirolo.

L’impronta dei primi villaggi Walser è ancora visibile per esempio nel Vallone di San Grato a Issime, dove svettano la chiesetta di San Grato – Chröiz e i tipici “Stadel”, le vecchie abitazioni la cui parte inferiore in pietra è adibita a cantina e stalla e affiancata dal “Wohngade”, area abitativa riscaldata in inverno sormontata da un granaio in legno.

Anche la Vallata di Gressoney è tuttora popolata da molteplici vecchi insediamenti Walser, raggiungibili lungo le passeggiate tra i villaggi di Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Trinité. Qui è possibile esplorare la cultura, i costumi e la lingua dell’antica popolazione e ripercorrerne le vicende storiche più emblematiche attraverso una semplice visita all’Ecomuseo Walser.

Suggestivo anche il “Gran sentiero Walser”, lungo il quale è possibile accedere al Castel Savoia, costruito alla fine del XIX Secolo come residenza estiva della Regina Margherita; la scelta della sua ubicazione si deve al profondo amore per le tradizioni Walser nutrito dalla sovrana, che spesse volte indossa abiti tipici formati da una ampia gonna rosso scarlatto, un corpetto e una pettorina di velluto nero a coprire una camicetta ricca di merletti e un grembiule nero ricamato.

per saperne di più:
il sito web del Walser Kulturzentrum

Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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