Il sistema sanitario italiano, in difficoltà sin dal periodo pandemico a causa di una costante mancanza di personale, rischia di essere nuovamente compromesso a causa della scelta di molti infermieri della Penisola a prestare servizio in Svizzera. Questo perché il Paese è a oggi alla ricerca di professionisti medici e sanitari qualificati anche al di fuori dei propri confini nazionali e ha dunque messo sul piatto offerte allettanti in termini di stipendi e condizioni di lavoro.

Il lavoro in Svizzera

Il territorio elvetico è, tra le varie mete degli infermieri che puntano a un impiego all’estero, quella maggiormente gettonata accanto a Belgio, Germania, Olanda e Regno Unito. Ad allettarli sono soprattutto fattori quali la vicinanza geografica alla Penisola e l’assenza di barriere linguistiche.

Anche le retribuzioni, che dai circa 3 mila euro netti di stipendio base in Italia dopo specializzazione ed esperienza raggiungono in Svizzera anche picchi di 8 mila euro, rappresentano un indiscutibile fattore di attrattiva. Mentre dunque un sanitario italiano operativo nel settore pubblico percepisce in media all’incirca 29 mila euro lordi all’anno, la sua controparte è in grado di arrivare sino a una media di 62 mila euro lordi.

Le possibili soluzioni

A invogliare un numero sempre crescente di infermieri a migrare verso la Svizzera sono peraltro alcuni benefit professionali tra cui l’aumento delle indennità di stage e la maggiore conciliabilità lavoro-famiglia. A ciò si sommano specifici piani di formazione e aggiornamento e un concreto sostegno alle riqualificazioni professionali.

Nel tentativo di fare fronte a tale fenomeno, il Governo italiano ha inserito nella bozza della Manovra finanziaria la proposta di tassare i circa 90 mila soggetti frontalieri che prestano servizio nella Confederazione, tra i quali figurano 5 mila infermieri. Il nuovo provvedimento concernerà unicamente Valle d’Aosta, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano e Lombardia e sarà finalizzato a raccogliere fondi da destinare al personale medico e infermieristico del servizio sanitario nazionale quale trattamento accessorio.

Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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