325 milioni di chili di latte lavorato, oltre 2 mila produttori provenienti da 60 cooperative e 340 caseifici contadini o di alpeggio: questa settimana Nos Alpes propone ai suoi lettori un approfondimento sulla “Strada dei formaggi della Savoia”. Ma nel cuore della Valle della Maurienne scorre anche un sentimento di grande religiosità che si intreccia all’itinerario gastronomico e ai suoi colori e sapori della tradizione. 

Il punto di partenza del viaggio non potrebbe dunque che essere Saint Jean de Maurienne, cittadina di origine medievale sita a circa 1.500 metri di quota che deve il suo nome alla reliquia delle tre dita di San Giovanni Battista trasferita in loco nel VI Secolo da Alessandria da parte di Santa Tecla. Dopo averne apprezzato gli scorci di architettura religiosa, è il momento di degustare il primo prodotto sabaudo, il Beaufort AOP, formaggio di latte crudo intero vaccino a pasta pressata e cotta ingrediente di base della fonduta: per farlo è sufficiente percorrere una cinquantina di chilometri verso la Coopérative laitière de Haute-Maurienne Vanoise, dove “il principe dei Gruyère” viene lavorato esclusivamente in alta montagna per conferirgli un gusto delicato ma variegato dato dall’ampia varietà della flora dei pascoli.

Spostandosi di una quindicina di chilometri a ovest sulla “Strada dei formaggi della Savoia” è spontaneo, dopo una breve visita guidata alla Coopérative laitière, fermarsi nel piccolo comune di Sainte-Marie-de-Cuines per ammirarne la chiesa di origine romanica e stile barocco o al trecentesco Couvent des Cordeliers.

Quando la fame si fa sentire, il posto più prossimo per placarla è la Cooperativa Laitière de la Haute Tarentaise del vicino paese di Bourg Saint Maurice, dove 52 produttori hanno costituito una rete di commercio del Beaufort AOP e di numerosi altri formaggi. Anche qui è di obbligo un cenno alla Cappella di Saint-Grat e alle pitture murali del 1460 che essa ospita, dove viene raccontato del trasporto della testa di San Giovanni Battista a Gerusalemme da parte del vescovo di Aosta.

Dirigendosi verso nord sulla “Strada dei formaggi della Savoia” è possibile entrare ne Les Caves d’affinage de Savoie, dove vengono prodotte e vendute alcune delle più apprezzate tipologie di formaggi della zona. Tra di essi figura la Tome des Bauges, dotata di una consistenza cremosa con sentore di funghi freschi, miele, zucchero e muffe nobili nonché di un retrogusto unico che richiama fieno, erbe, fiori di campo e frutta secca.

L’ultima tappa è la nota Chambery, dove sorge uno degli emblemi del potere dei Savoia, ovverosia il Castello dei duchi di Savoia: qui, all’interno della Sainte Chapelle, sino al 1500 veniva custodita la Sacra Sindone. La Coopérative laitière d’Ayn Dullin permette assaggiare alcuni dei formaggi tipici della Savoia accompagnati dal pastis des Alpes, una variante più erbacea del famoso vino; poco oltre la Fromagerie du Val d’Aillon propone spazi e allestimenti museali a tema con percorsi calibrati per adulti e bambini.

Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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