Lasciatisi oramai alle spalle le festività di Natale e di inizio anno, la rubrica “Nos Alpes Weekend” torna a proporre un trittico di eventi capace di infondere un tocco di cultura a questo secondo fine settimana di gennaio. Dalla pittura della Secessione viennese sino alla narrazione dei cambiamenti climatici passando per le installazioni di matrice contemporanea, una buona boccata di arte è assicurata.
La VIAPAC, la Via Per l’Arte Contemporanea
La Via Per l’Arte Contemporanea, abbreviato VIAPAC, può essere descritta come un itinerario transfrontaliero disseminato di opere di arte contemporanea realizzate da artisti internazionali. Lungo circa 200 chilometri, esso collega l’italiana Caraglio alla francese Digne-les-Bains attraversando la Valle Stura e le Alpi di Alta Provenza. Le sue tappe, ognuna connotata da una differente installazione, sono Borgo San Dalmazzo, Roccasparvera, Moiola, Demonte, Aisone, Vinadio e il Colle della Maddalena in Italia e il Col de Larche, Saint-Vincent-les-Forts, Seyne-les-Alpes, Le Vernet, Vière, la Valle della Bléone e la Valle del Bes in Francia.
“Gustav Klimt, le avventure di un capolavoro”
Durante queste vacanze invernali, il Forte di Bard ha saputo accogliere oltre 11 mila visitatori interessati alla mostra “Gustav Klimt, le avventure di un capolavoro”. Realizzata in collaborazione con la Galleria di Arte moderna Ricci Oddi e Skira, essa comprende il celeberrimo quadro “Ritratto di signora”, una delle sole tre realizzazioni del pittore viennese presenti sul suolo italiano nonché unica di proprietà della collezione privata del piacentino Giuseppe Ricci Oddi.
L’esposizione resterà visitabile sino a domenica 10 marzo dal martedì al venerdì dalle 10,00 alle 18,00 e nei fine settimana o festivi dalle 10,00 alle 19,00.
“Blanc Mont Blanc”
È invece di fattura e ispirazione nettamente più moderne la mostra-video “Blanc Mont Blanc” di Jacques Perconte, allestita permanentemente all’interno del Musée-Château d’Annecy. Grazie a tecniche di ripresa particolari e a un utilizzo unico delle immagini, il “pittore digitale” vuole donare allo spettatore l’impressione di trovarsi ai piedi di una delle vette più alte e maestose dell’Europa. Il tutto al fine di sensibilizzarlo da un lato alle bellezze intoccate della natura circostante e dall’altro alle minacce del riscaldamento globale e della perdita dei ghiacciai che lo affliggono.