Non soltanto la miniera di Echassières (Dipartimento dell’Allier) bensì anche un nuovo impianto di conversione nei pressi di Montluçon (comune di Saint-Victor): così la Regione Alvernia-Rodano-Alpi mira a divenire un punto di riferimento in Francia e in Europa per la produzione di batterie a litio. Grazie alla cava e alla struttura del gruppo minerario Imerys, il Paese potrà auspicare una progressiva riduzione della dipendenza dai fornitori cinesi per l’acquisto dei materiali necessari alla fabbricazione delle componenti per le automobili elettriche.

La miniera di litio della Regione Alvernia-Rodano-Alpi

La miniera di Echassières, inizialmente sede estrattiva di caolino, è a oggi parte del più ampio progetto di produzione delle batterie a litio ideato per la Regione Alvernia-Rodano-Alpi della società Imerys e denominato “Emili – Exploitation de MIca Lithinifère par Imerys”. Questo ha preso il via nell’autunno del 2022 con alcune specifiche analisi che hanno rivelato la ricchezza di litio del sottosuolo (1 milione di tonnellate) e l’usabilità del sito per i prossimi 25 anni. Secondo la ditta, a decorrere dal 2028, in loco sarà possibile produrre circa 34 tonnellate di idrossido di litio annuali, a servizio di circa 700 mila veicoli elettrici.

Inoltre Imerys insiste sulla dimensione ecologica e responsabile dello stabilimento di batterie a litio della Regione Alvernia-Rodano-Alpi, capace di ridurre l’impronta carbonica delle attività attraverso tecniche di sfruttamento sotterranee che limitino l’inquinamento in superficie. Come rassicurato dalla compagnia, lo scopo è di arrivare a “generare litio con la metà delle emissioni di qualsiasi altra operazione di litio da roccia dura presente oggi nel mondo, attraverso iniziative che includono una flotta mineraria elettrica, il trasporto con tubi sotterranei, in treno o l’utilizzo del mix di elettricità a basse emissioni di carbonio della Francia”.

L’impianto di conversione del litio della Regione Alvernia-Rodano-Alpi

L’impianto di conversione del litio della Regione Alvernia-Rodano-Alpi sorgerà, come annunciato dal gruppo Imerys lo scorso lunedì 29 gennaio, a circa quaranta chilometri dal giacimento all’interno di un sito industriale dismesso. Esso potrà impiegare all’incirca 250 addetti impegnati nelle varie fasi di gestione della miniera, dall’estrazione preliminare alla lavorazione sino all’ottenimento del prodotto finale.

In particolare, dopo aver prelevato il granito a circa 250 metri di profondità, lo stesso sarà trasportato all’interno di appositi tubi sotterranei sino a una stazione di carico a metà strada tra i comuni di Naves e Saint-Bonnet-de-Rochefort. A bordo di treni dedicati il materiale sara più fatto confluire nella struttura di Saint-Victor, dove esso dovrà essere disgiunto nei differenti minerali che lo compongono così da isolare la mica ed estrarre di conseguenza il litio. Il cosiddetto idrossido di litio rappresenterà il prodotto finale e potrà essere utilizzato direttamente nel confezionamento delle batterie.

Come evidenziato ancora da Imerys, “una volta completato, il progetto contribuirà alle ambizioni della Francia e dell’Unione Europea in termini di transizione energetica, oltre ad aumentare la sovranità industriale del continente in un momento in cui i produttori di batterie e le case automobilistiche dipendono fortemente dalle importazioni di litio, un elemento essenziale della transizione energetica”.

Regione Alvernia-Rodano-Alpi batterie a litio (fonte: Imerys)

Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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