Il 22 febbraio scorso, il Governo del Principato di Monaco ha proposto quattro disegni di legge – con circa 480 articoli – per allineare la propria legislazione agli standard internazionali nella lotta contro il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo e la proliferazione delle armi di distruzione di massa.
L’obiettivo è di presentare un rapporto sulle proprie attività al Gruppo di azione finanziaria internazionale (GAFI) l’8 marzo 2024. Questo organismo intergovernativo, istituito nel 1989 in occasione del vertice del G7 di Parigi, mira a difendere da tali minacce il sistema finanziario e l’economia in generale.


Il rapporto degli esperti del Consiglio d’Europa

L’azione del Governo principesco si rende necessaria a seguito di un rapporto di un Comitato di esperti del Consiglio d’Europa (MONEYVAL), pubblicato il 23 gennaio 2023, che ha rilevato l’insufficienza della legislazione monegasca in materia. Il Comitato ha invitato il Principato di Monaco a rafforzare le misure preventive e repressive e a migliorare il sistema di monitoraggio del riciclaggio di denaro. Il rischio è di vedere il Principato inserito nella “lista grigia” delle giurisdizioni soggette a vigilanza rafforzata.

In risposta a queste raccomandazioni, il 6 luglio 2023 il Principato ha approvato la legge n. 1077 che, tra le altre cose, ha sostituito il precedente Service d’information et de contrôle sur les circuits financiers (SICCFIN), istituito nel 1993, con un’Autorità monegasca per la sicurezza finanziaria (AMSF). L’organismo è operativo da gennaio ed è coordinato da Sophie Thévenoux fino alla primavera del 2024, dopodiché un nuovo direttore – attualmente in fase di selezione – le succederà.

Un contesto movimentato

Le attività del governo monegasco si svolgono in un contesto piuttosto movimentato. Il primo caso riguarda Claude Palmero, amministratore dei beni del Principe Alberto fino al 6 giugno 2023, quando il suo contratto di lavoro è stato bruscamente interrotto. I suoi appunti e le sue memorie sono stati oggetto di un’inchiesta di Le Monde, che ha riguardato l’intera vita economica della famiglia Grimaldi e del Principato, rivelando metodi e procedure, anche opachi, che ricordano le vecchie monarchie, in contrasto con il modo di operare delle istituzioni pubbliche europee e occidentali.

Inoltre, il 14 dicembre, il sindaco di Monaco Georges Marsan, eletto dal 1993 e giunto al suo sesto mandato, per un’inchiesta di corruzione è stato collocato in custodia di polizia per 48 ore insieme ad altre persone, dopodiché è stato posto sotto controllo giudiziario, con divieto di contatto con il personale comunale.

Exit mobile version