Una nuova scoperta archeologica a Grandvillard, nella valle di Intyamon, ha riportato alla luce una tomba monumentale dell’età del Ferro.

I reperti sono stati rinvenuti durante una campagna di scavo condotta dal Service archéologique de l’État de Fribourg (SAEF), minacciati dall’erosione e dallo sfruttamento del suolo. Il 5 dicembre 2025, i servizi cantonali hanno organizzato una visita al sito destinata ai mezzi di informazione.

Una tomba monumentale della prima età del Ferro

Nel sito di Grandvillard, nel cantone svizzero di Friburgo, gli archeologi stanno completando lo scavo di un tumulo funerario risalente alla prima età del Ferro, tra l’800 e il 450 a.C. Il monumento, con un diametro di circa dieci metri, conserva al centro una sepoltura che appare meglio conservata rispetto a quelle rinvenute in precedenza. Si tratta della terza struttura di questo tipo individuata nella valle di Intyamon dal 2019.

La scoperta è avvenuta durante una nuova campagna di scavo in un’area già oggetto di ricerche nel 2019. In quella zona gli studiosi hanno identificato anche resti della tarda età del Bronzo, un tumulo hallstattiano e varie sepolture romane.

Questi elementi, situati in prossimità di sedimenti ricchi di ghiaia, sono minacciati dall’erosione a breve termine del terreno e sono stati quindi oggetto di un’operazione di archeologia preventiva da parte del Service archéologique. L’indagine è iniziata a novembre 2025 e continuerà nel 2026.

L’espace concerné par les fouilles à Grandvillard, en novembre 2025 (c) État de Fribourg

Gli scavi precedenti: un tumulo hallstattiano sopra una struttura di cremazione

Un sito analogo è stato oggetto di indagine nel 2020, in località Fossard d’Enbas, ed è interessante per comprendere l’insieme dell’area. Alla base della stratigrafia gli archeologi hanno all’epoca rinvenuto una fossa rettangolare con angoli arrotondati, lunga quasi quattro metri, utilizzata probabilmente per attività legate al fuoco e alla cremazione. Al suo interno, pietre esplose dal calore, frammenti ceramici del Bronzo finale e resti animali indicano un’intensa attività termica.

Sopra di essa si trovava un tumulo costruito con strati sovrapposti di ciottoli e blocchi calcarei, con un diametro di circa dodici metri. Una sepoltura al centro del tumulo, direttamente a contatto con i ciottoli, ha restituito resti umani molto frammentati, probabilmente a causa della scarsa protezione del suolo vegetale sovrastante.

La parte orientale del tumulo nella zona di Frossard d’Enbas è ben conservata, mentre quella occidentale è in parte smantellata per attività del primo Novecento. Accanto a esso il Service archéologique ha identificato un terzo tumulo della stessa tradizione architettonica, oggi conservato solo per un terzo, poiché il vicino ruscello Fossard ha eroso il resto della struttura.

Nella stessa area è emersa anche una necropoli romana composta da circa quindici tombe a cremazione, databili tra la fine del I e quella del II secolo d.C. Le tombe si trovano a ridosso del tumulo hallstattiano, suggerendo che questo fosse ancora visibile e considerato un luogo significativo durante l’epoca romana.

Le sepolture, in buono stato di conservazione, hanno restituito oggetti in vetro, ceramiche e ornamenti, offrendo informazioni rilevanti sui rituali funerari e sulle modalità di trattamento dei resti umani.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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