Saranno complessivamente 3.597 gli impiegati dell’azienda Stellantis che abbandoneranno su base volontaria e incentivata il proprio posto di lavoro tra l’Italia in generale e il Piemonte in particolare. Lo ha comunicato il sindacato UILM a seguito delle interlocuzioni avvenute tra i vertici della società e i sindacati metalmeccanici. Sul totale dei 12 mila addetti attivi all’interno delle 21 filiali presenti in Italia, sono previsti esuberi negli stabilimenti di Mirafiori, Cassino, Pratola Serra, Melfi, Pomigliano D’Arco, Termoli, Cento e Verrone.

Più nello specifico, come reso noto dalla sigla FIOM-CGIL, Stellantis ha comunicato le uscite dagli impianti di Torino (1.560, cioè il 43,3% delle uscite), Cassino (850) e Pratola Serra (100) a seguito dei confronti avvenuti lo scorso lunedì 26 marzo. L’indomani, mercoledì 27 marzo, sono stati concordati altri 1.087 allontanamenti tra Melfi (500), Pomigliano (424), Termoli (121), Cento (30) e Verrone (12).

L’accordo tra sigle sindacali e Stellantis non è però stato firmato dalla stessa FIOM-CGIL, che ha denunciato in una nota che “la situazione negli stabilimenti in Italia è in netto peggioramento, a Mirafiori continuano l’utilizzo degli ammortizzatori sociali con la cassa integrazione sulla 500 Bev e il contratto di solidarietà sulla linea della Maserati”. In una dichiarazione congiunta il segretario generale Michele De Palma e il segretario nazionale Samuele Lodi hanno peraltro constatato che “Stellantis vuole incentivi per l’acquisto di auto elettriche, finanziamenti pubblici per l’efficientamento, agevolazioni per i costi energetici senza prendere alcun impegno, senza prevedere nessun modello o investimento su ricerca e sviluppo, nessuna garanzia per gli impianti che intanto vengono svuotati con uscite incentivate”.

Nel frattempo il prossimo venerdì 12 aprile i sindacati FIM, FIOM, UILM, FISMIC, UGIM E AQCF hanno indetto uno sciopero generale dedicato a tutti i lavoratori di Stellantis in Piemonte. La protesta, della durata di otto ore, concernerà il sito Mirafiori di Stellantis e sarà funzionale a domandare al Governo sostegni concreti per affrontare la profonda crisi che sta affliggendo il comparto dell’automotive.

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