Come ogni biennio sin dal 1974, il polo fieristico di Grenoble ha organizzato e ospitato professionisti della montagna ed esperti dell’alta quota in occasione del salone internazionale Mountain Planet. Qui tra lunedì 15 e giovedì 18 aprile scorsi imprese leader mondiali del settore e neonate start-up, enti e autorità locali ma anche albergatori e ristoratori sono stati protagonisti di una serie di tavole rotonde, conferenze, workshop e pitch tematizzati.

I numeri di Mountain Planet

Quest’anno Mountain Planet ha accolto a Grenoble circa 900 espositori provenienti da 25 diversi Paesi del mondo su di uno spazio fiere pari a circa 5 ettari; i visitatori sono stati complessivamente 20 mila e provenivano a loro volta da 67 Paesi del mondo.

Tra gli altri eventi, il programma ha contemplato conferenze circa la decarbonizzazione della montagna, il ruolo del comparto edile nella transizione energetica e il rinnovamento ambientale dell’industria turistica. La quattro giorni è stata peraltro occasione di discutere dell’evoluzione del clima globale dinnanzi al riscaldamento generalizzato del Pianeta nonché di possibili soluzioni a salvaguardia del paesaggio e dello sviluppo futuro dell’alta quota. 

Parallelamente al salone internazionale, poi, sono state svolte l’assemblea generale dell’OITAF(Organizzazione internazionale del settore funiviario) e la riunione generale della strategia EUSAPL per lo sviluppo economico. Nel pomeriggio di giovedì 18 aprile è stata anche aperta una postazione di job dating finalizzata a proporre posizioni lavorative e dunque a ricercare collaboratori su professioni anche esse di attinenza.

Gli esiti delle masterclass e degli incontri predisposti lungo tutta la durata della fiera, tra cui l’analisi di nuove tendenze e tecnologie per una gestione consapevole e sostenibile, sono alfine confluiti nella pubblicazione annuale dell’”Innovation book”.

Montagna e cambiamento climatico

Neutralità carbonica, economia circolare, transizione ecologica e salvaguardia ambientale sono state tematiche centrali durante il Mountain Planet di Grenoble, anche e soprattutto alla luce delle implicazioni rivestite dal pervasivo fenomeno del cambiamento climatico. A oggi le stazioni di sci di tutto l’arco alpino si trovano ingaggiate in una autentica corsa contro il tempo che le dovrebbe portare a divenire più eco-responsabili e rispettose della natura e della biodiversità.

È per tale ragione che gli impianti delle nostre Alpi stanno ricercando soluzioni rinnovabili che permettano di ridurre al minimo l’impatto del turismo e dell’industria in alta quota. Altra priorità all’ordine del giorno è il riciclaggio dei rifiuti in zone di montagna che lontananza geografica e condizioni meteorologiche rendono spesse volte ostico, a sua volta correlato all’utilizzo di materiali di scarto per la costruzione e la ristrutturazione delle infrastrutture. Non sono mancati nemmeno focusaltri e differenti, per esempio circa le modalità di implementazione dell’efficienza energetica degli edifici, la gestione di un bene prezioso ma sempre più minacciato come può essere l’acqua, la creazione di modalità di trasporto più green e l’adozione di buone pratiche che siano innovative e al contempo virtuose.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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