Comunità locali coordinate nella valorizzazione delle proprie risorse nonché nella comunicazione con le correlate comunità urbane e metropolitane, le “Green communities” sono un fulcro di investimento tanto in Italia quanto in Francia. Una delle iniziative più recenti che concerne i due territorio da un confine all’altro delle Alpi coincide con un investimento della Giunta di Regione Piemonte pari a 9,6 milioni di euro si risorse provenienti dal Fondo per lo Sviluppo delle Montagne (FOSMIT) 2023 a cofinanziare sette proposte di istituzione di comunità verdi.
Le comunità verdi in Italia
Il concetto di “Green communities” nasce in Italia come modalità di facilitazione dei processi di transizione ecologica per una trentina di aree montane sparse su tutta la Penisola. Finanziata dal Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza (PNRR) per 135 milioni di euro, l’iniziativa vede coinvolti Comuni, Unioni di Comuni, aree protette, fondazioni di bacino montano integrato e organizzazioni di gestione collettiva. Tali enti sono incaricati di portare a termine una serie di azioni a favore del territorio quali gestione di boschi e foreste ma anche di laghi e bacini idrici, salvaguardia della biodiversità, produzione energetica, manutenzione generale.
Il progetto ha visto anzitutto aderire la comunità “La montagna del latte” dell’Unione montana dell’Appennino Reggiano (Emilia Romagna), la comunità “Terre del Monviso” (Unioni montane delle Valli Po e Varaita, Piemonte) e la comunità del Parco Regionale Sirente Velino (Abruzzo).
Le “Green communities” in Piemonte
Una prima tranche di finanziamento, pari a circa oltre 9,2 milioni di euro di FOSMIT, è stata elargita dalla Regione Piemonte per la creazione di cinque “Green communities”. Più nel dettaglio, sono stati attribuiti 2 milioni di euro alle comunità “Maira Grana” (Cuneo), “Sinergie in Canavese” e “Valchiusella di acqua e pietra” (Canavese), mentre altri 1.967.800 sono stati attributi alla comunità “Sesia Green” e altro 1.300.828 euro sono stati attributi alla comunità “Valle Tanaro” (Cuneo).
Tali realtà, composte da una aggregazione di un minimo di dieci Comuni per l’80% classificati parzialmente o totalmente montani, potranno ora intervenire nella gestione integrata e certificata del proprio patrimonio agro-forestale e delle proprie risorse idriche; contemplate anche azioni relative alla produzione di energia da fonti rinnovabili, allo sviluppo di un turismo sostenibile, alla innovazione del patrimonio edilizio e alla crescita delle attività produttive.
La sostenibilità urbana in Francia
Oltre al concetto di “Green communities” promosso in seno al PNRR e recentemente rilanciato da Regione Piemonte, sviluppo e sostenibilità urbana rappresentano due priorità anche per il Governo francese. Il ministero della Transizione ecologica e della coesione dei territori sta non a caso sperimentando numerose politiche pubbliche a supporto proprio della conversione green di città e territori.
Una delle iniziative più rilevanti in tale direzione prende il nome di “Démonstrateurs de la ville durable” (“Dimostratori di una città sostenibile”) ed è stata finanziata nell’ambito del programma France 2030 e del Programme d’investissements d’avenir (Programma di investimento nel futuro) per 305 milioni di euro. Progetto integrato e trasformativo sostenuto da singole autorità oppure consorzi locali, esso è volto a implementare soluzioni innovative e dalle prerogative prettamente sociali e ambientali su scale che spaziano dagli isolati ai quartieri.
Complessivamente tra il 2022 e il 2023 sono stati 39 i riceventi finanziamento, di cui 9 lungo una prima sezione di intervento e 30 lungo una seconda sezione di intervento, cui è stato annunciato nei mesi a venire un seguito. Per la Regione Alvernia-Rodano-Alpi si è trattato di “BAMBA La Grande Plaine” (Clermont Ferrand), “Quartier bas carbone de la Zac Ferney-Genève Innovation à Ferney-Voltaire” (Communauté d’Agglomération du Pays de Gex), “Refaire quartier autour d’une centralité populaire” (“Ricreare quartiere attorno alla centralità popolare”, Saint Etienne-Neyron), “La logistique en quartier dense apaisé” (“La logistica in un quartiere abitato”, Lione) e “Re-Sources” (Saint-Paul-les-Romains). Per la Regione del Sud si è trattato invece di “OIN Ecoquartier 112” (Aix-Marseille Provence), “L’habitat périurbain autrement” (“L’abitato periurbano diversamente”, Nizza) e “Avenir de la Rade de Toulon” (“Futuro della Rade de Toulon”, Toulon Provence Méditerranée).
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