A partire da ottobre 2025, Annecy introdurrà il limite di 30 km/h sull’intero territorio urbano, ad eccezione dei principali assi a 50 km/h, per accrescere la sicurezza stradale e promuovere movimenti sostenibili.
La città aveva già alcune zone a 30 km/h – e le aveva estese nel 2018 – ma il passaggio ha importanza per il sistema urbano e per la tendenza in corso in tutto il continente europeo, e in parte nelle Alpi. La prima città interamente a 30 km/h fu infatti l’austriaca Graz, dal 1992.
Le Città a 30 km/h si distinguono dalle Città con zone a 30 km/h, che pongono il limite solo in alcune aree. Sul tema vi è un buon dibattito politico, in ogni Paese. In Italia, e nell’arco alpino, nessuna città è interamente a 30km/h (salvo gli assi principali), ma diverse località hanno zone centrali con velocità massima a 30 km/h. Tra queste vi sono Torino, Aosta, Cuneo e Ivrea.
Annecy 30 km/h, una evoluzione per la sicurezza
La decisione del Comune di Annecy, secondo la comunicazione diffusa ai media, mira a ridurre la gravità degli incidenti e a migliorare la convivenza tra auto, pedoni e ciclisti. Il bilancio stradale 2022 indica circa un terzo delle vittime di incidenti si verificano in ambito urbano, con danni più gravi. La riduzione della velocità aumenta invece la capacità di arresto, amplia il campo visivo e attenua l’impatto degli urti, favorendo la sicurezza attiva.
Non tutte le vie saranno soggette al nuovo limite. Alcuni assi – boulevard de la Rocade, avenue Gambetta, avenue d’Aix-les-Bains, un tratto dell’avenue de France, l’avenue de Brogny (parte nord), la zona industriale di Pringy e una parte del parco Altais – manterranno il limite di 50 km/h, in ragione del loro ruolo di collegamento e per la capacità di traffico.
Annecy si inserisce in una tendenza francese ed europea in crescita, già consolidata in città come Lorient (che fu la prima in Francia) e Grenoble e resa giuridicamente possibile dalla loi Notre del 2015 di decentramento e riarticolazione territoriale, che permette ai comuni di adottare limiti inferiori a 50 km/h su parte della rete urbana.
Situazione in Europa e nelle regioni nord‑occidentali italiane
In Europa, diverse città adottano il modello della “Città 30”. Graz, in Austria, fu la prima a introdurre il limite di 30 km/h sull’80 % della rete urbana fin dal 1992. Analogamente, città come Nantes (dal 2020), Tolosa (dal gennaio 2024 con l’85 % delle strade), Lione, Bilbao, Zurigo e Amsterdam hanno progressivamente esteso il limite a 30 km/h per la maggior parte delle vie urbane. In Spagna, dal maggio 2021, il limite a 30 km/h è vigente per tutte le strade con una sola corsia per senso, circa il 70 % della rete urbana.
In Italia, l’adozione dello standard urbano a 30 km/h è ancora in evoluzione. Bologna è stato il primo capoluogo a introdurre la “Città 30″, dal 16 gennaio 2024.
In Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, il modello della “Zona 30” è applicabile come strumento previsto nei Piani Urbani del Traffico dal 1995. Delle zone, anche ampie, a 30 km/h sono state applicate a Ivrea, Aosta, Torino o Cuneo, o Alassio, e si affiancano spesso alle zone a traffico limitato (ZTL).
LEGGI ANCHE: Ventimiglia, Ponte San Ludovico e pista ciclabile italo-francese