Christian Estrosi si è dimesso il 10 luglio da presidente della Metropoli di Nizza, che comprende 51 comuni della costa e dell’entroterra. La decisione segue l’esito delle elezioni legislative, e indica un riassestamento tra il centro (o meglio il centro-destra) contro l’estrema destra, considerato il successo di quest’ultima nelle Alpi Marittime.

L’avvicinamento del nizzardo Eric Ciotti, da presidente nazionale di Les Républicains, al Rassemblement national di Marine Le Pen non ha avuto effetti decisivi a livello nazionale, lasciandogli una pattuglia di 17 deputati, in ragione dello sbarramento repubblicano contro l’estrema destra al secondo turno delle elezioni legislative. Il 9 luglio, hanno dato vita a un gruppo parlamentare denominato “À droite!”. Nella foto di famiglia pubblicata su X (ex-twitter) figurano in 15, il numero minimo necessario per costituirsi.

La diga repubblicana nelle Alpi marittime ha ceduto

Invece, nelle Alpi marittime, la diga repubblicana ha ceduto, e l’alleanza con l’estrema destra è stata sdoganata dal voto. Oltre al buon numero di deputati eletti con il Rassemblement national di Marine Le Pen, Les Républicains di Ciotti con loro schierati hanno eletto tre parlamentari, contro figure storiche del centro-destra e del campo presidenziale. Si tratta della fedele Christelle d’Intorni, rieletta al primo turno, dello stesso Eric Ciotti e di Bernard Chaix. Quest’ultimo il 30 giugno con il 41,47% aveva di molto distaccato Philippe Pradal, che aveva desistito al secondo turno perché arrivato terzo con il 25,36%. Pradal è da tempo a fianco di Estrosi, e lo aveva sostituito per tre anni, tra il 2017 e il 2020 anche come sindaco di Nizza mentre questi era diventato presidente della Regione Provence-Alpes-Côte d’Azur.

Inoltre, proprio in questa campagna per le legislative, diversi sindaci dell’entroterra e delle valli si sono spostati esplicitamente con Ciotti, sostenendo l’alleanza di Les Républicains con il Rassemblement national e cambiando quindi la stessa composizione politica della Metropoli di Nizza.

Cosa cambia nella Metropoli dei 51 comuni

Almeno in una parte del racconto pubblico, la Metropoli avrebbe finora funzionato senza troppo guardare alle etichette di uni o degli altri. Tuttavia gli scontri tra i due schieramenti erano già visibili da alcuni anni nell’entroterra, per esempio nella gestione e poi nell’influenza di Ciotti sul Dipartimento delle Alpi marittime di cui è stato presidente dal 2008 al 2017, prima di essere eletto al parlamento nazionale.

Ciotti ha avuto conflitti con i sindaci che non lo hanno seguito, come Denise Leiboff, del piccolo comune di Lieuche (44 abitanti) o Roger Ciais, sindaco di Touët-sur-Var. La Regione Sud, guidata da Renaud Muselier, anche lui dell’area di centro governativa e collega di Estrosi, ha cercato di compensare con qualche iniziativa i tagli finanziari ai piccoli comuni ribelli operati dal Dipartimento.

Le dimissioni da presidente della Metropoli di Christian Estrosi, che è anche sindaco di Nizza, prevedono una sua nuova candidatura a presidente. Se eletto, sarà facile immaginare che presidenti di commissione e i delegati saranno distinti tra maggioranza e opposizione, quest’ultima composta dal Rassemblement national e da Les Républicains di Ciotti, con diverse sostituzioni.

A Nizza, nella Metropoli e tra i sindaci, i due schieramenti, guidati da Estrosi e Ciotti, preparano la battaglia elettorale delle comunali del 2026.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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