Da rinomata e riconosciuta alpinista di talento, Christine de Colombel traccia con la propria penna un tortuoso quanto tormentato itinerario di vita tra le pagine di “Quando le montagne ritornano” (“Quand les montagnes reviennent”). Tale autobiografia al femminile, edita proprio quest’anno dalle Éditions du Mont-Blanc, narra di ben cinquanta anni di avventure della giornalista ed esperta della catena himalayana di origini francesi.

Nata il 27 novembre del 1943 a Rouen (Normandia), la donna ha esordito sulla sua via di amatrice delle montagne su pareti nord delle Alpi tra cui l’Eiger (Alpi Bernesi, Svizzera), la Punta Walker (Monte Bianco, confine italo-francese) e il Pizzo Badile (Alpi del Bernina, confine italo-svizzero). Spinta da una grande tenacia e da un innato senso della sfida, ella si è successivamente cimentata nell’affrontare l’ostica catena dell’Himalaya e alcune delle sue cime più celebri, tra cui il K2, lo Shishapangma e l’immenso Everest.

Proprio tali sue rischiose e dunque coraggiose imprese di successo sono valse a Christine de Colombel il soprannome di “Miss Butterfly”, attribuitole dal famoso alpinista polacco Yurek Kukuczka. La sua eclettica indole curiosa e al contempo indipendente, poi, l’ha portata negli anni a prediligere l’ignoto al noto, l’imprevisto alla strada già tracciata, conducendola attraverso situazioni estreme nelle quali ella è comunque sempre stata in grado di cavarsela al meglio.

“Quando le montagne ritornano” sintetizza tra racconti fattuali e inediti aneddoti il percorso della sua autrice “Dall’alpinismo ai libri”, senza mancare di proporre qualche affondo divulgativo circa la vita e la cultura degli abitanti delle terre che ella ha esplorato. La sua carriera, in costante ma magistrale equilibrio tra la passione per la montagna e il proprio lavoro, si è alternata tra il giornalismo per Le Monde e l’editoria per Gallimard e Flammarion. Il suo più recente volume è il nono redatto tra il 1977 e il 2000 dopo titoli quali “1000 metri di vuoto: la prima donna nello Yosemite” (“1000 mètres de vide : une première féminine dans le Yosémite”) e “Vie di donne sul K2, una spedizione franco-polacca sulla seconda cima del mondo” (“Voix de femme au K2, une expédition franco-polonaise sur le deuxième sommet du monde”).

L’opera di Christine de Colombel si compone di 324 pagine arricchite da 30 foto che ne ripercorrono a ritroso la strada esistenziale e alpinistica anche attraverso la potenza evocativa dell’immagine. Arricchita da una prefazione a cura di Bernard Germain, direttore della rivista “La montagne et l’alpinisme”, essa è acquistabile nella sua versione brossura sul sito web delle Éditions du Mont-Blanc al prezzo di 20,00 euro.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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