Paesaggi primordiali in perpetuo divenire ma anche forme geometriche a richiamare la perfezione della natura compongono “Orogenesi”, la mostra che il Museo nazionale della montagna “Duca degli Abruzzi” di Torino dedica ad Alberto Di Fabio. Curata da Andrea Lerda e visitabile sino alla prossima domenica 20 ottobre, essa si configura tra le prime esposizioni italiane interamente incentrate attorno all’artista.
L’allestimento del piano terra del museo gestito dalla sezione cittadina del Club Alpino Italiano si configura quale insieme di dipinti e carte realizzati dall’artista come prima esperienza nel corso degli Anni Novanta. Esso si trova accompagnato da un volume dedicato edito dal Museomontagna e arricchito da contributi di autrici e autori occupatisi negli anni del pittore e della tematica montana a lui cara.
A tratti morbide e confortanti, a tratti rette e astratte, le montagne protagoniste di “Orogenesi” di Alberto Di Fabio sono ibride e indefinite, caratterizzate da una forte apparenza onirica nonché da una vasta connotazione simbolica. Ispirate a correnti quali Dadaismo, Surrealismo e Metafisica, esse si compongono di rocce e minerali, ghiaccio e crostoni, immobilizzate in un processo di orogenesi quasi atemporale.
Nato ad Avezzano (Abruzzo) nel 1966, a oggi l’artista vive e lavora tra Roma e New York, in una vague che trae sostanza dal cosmo e dalla natura, dalla scienza e dalla spiritualità. Dopo i primi e più semplici lavori sulla montagna, egli si è dilungato verso indagini e ricerche che lo hanno condotto a una produzione più astratta e cromaticamente contrastante.
Le opere selezionate per la mostra del Museo nazionale della montagna di Torino provengono da musei, fondazioni e gallerie private italiane e internazionali. Tra di essi figurano a titolo di esempio la Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea di Roma, la Fondation Bullukian di Lione o la Briggs Robinson Gallery di New York.
LEGGI ANCHE Il Museo Noussan in Valle d’Aosta espone la marmotta del Lyskamm vissuta 6.600 anni fa