Generazioni differenti e correnti artistiche opposte paiono separare Joan Mirò e Henri Matisse, due geni che il Museo Matisse di Nizza ha voluto giustapporre e confrontare nell’esposizione “MiròMatisse”. Sottotitolata “Au delà des images” (“Al di là delle immagini”), essa è stata pensata in collaborazione con la Fundaciò Joan Mirò di Barcellona nonché curata dallo storico dell’arte Rémi Labrusse.

Forse a un primo sguardo il legame tra i due artisti potrebbe risultare paradossale data l’appartenenza ad ambienti creativi distanti, il Fauvismo per Matisse e il Surrealismo per Mirò. La distanza si accentua ancora di più se si pensa alla cura che il pittore francese dedicava all’armonia decorativa, in contrapposizione all’inquietante stranezza che connotava l’approccio estetico del collega spagnolo.

Eppure così non è.

“MiròMatisse” studia attentamente le biografie dei due uomini attraverso reperti di epoca quale libri illustrati, grandi composizioni monumentali e opere di valore testamentario. Questo al fine di ripercorrere i momenti decisivi che hanno portato a una convergenza di sguardi e a una comunanza di visioni, pur nella lontananza tra l’”assassinio della pittura” commesso da Mirò e l’”estetica decorativa” coltivata da Matisse.

Il rispettivo lavoro creativo si basava su di una comune critica approfondita della tradizione dell’immagine in Occidente, con tecniche di pittura e di disegno similari poiché ambedue fondate su tale medesima preoccupazione critica. E proprio il reciproco rapporto profondo e duraturo tra le proprie idee e le proprie opere era stato in passato motivo di riconoscimento e ammirazione tra i due.

Tanto da aver spinto lo stesso Mirò a sperimentare il Fauvismo tra la fine degli Anni Dieci e l’inizio degli Anni Quaranta o da incoraggiare Matisse a trarre spunto dalla produzione dell’altro a partire dalla metà degli Anni Trenta. Tutti elementi ben visibili nell’allestimento di “MiròMatisse”, visitabile sino alla prossima domenica 29 settembre tutto i giorni a esclusione del martedì con orario continuato dalle 10:00 alle 18:00.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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