Dagli antichi itinerari a funzione commerciale alle più attuali connessioni digitali, le Giornate europee del Patrimonio 2024 mettono quest’anno in luce le interconnessioni che hanno plasmato la ricchezza e la diversità dell’Europa. In date differenti lungo tutto il mese di settembre, l’iniziativa torna per la sua edizione annuale ad aprire al pubblico centinaia di siti di interesse sparsi su 49 Paesi. Le vediamo quindi nei cantoni della Svizzera romanda, in Francia dai Pays de Savoie fino al mare, e poi dalla Valle d’Aosta al Piemonte alla Liguria. Ci sono eventi e aperture dappertutto, da Torino a Ginevra, da Grenoble a Genova, da Nizza ad Aosta e a Digne.

Le Giornate europee del Patrimonio 2024

Le Giornate europee del Patrimonio nascono nel 1991 sotto la spinta del Consiglio di Europa e della Commissione europea con la finalità di rendere accessibili ai cittadini monumenti di attinenza storica, culturale, artistica o paesaggistica. A dare il la alla rassegna è però l’iniziativa “Journée portes ouvertes dans les monuments historiques” (“Giornata di porte aperte nei monumenti storici”), voluta dal ministero della Cultura francese nel 1984.

Nel 1999 si è unita alla rassegna anche l’Unione Europea con lo scopo di creare un programma comune che, a oggi, si estende sui 49 Paesi firmatari della “Convenzione culturale europea” e vede coinvolti sino a 20 milioni di visitatori ogni anno. Lo scopo ultimo resta quello di sensibilizzare la popolazione alla peculiarità e alla differenza culturale, valorizzando il proprio patrimonio culturale in vista delle sfide sociali, politiche ed economiche del futuro.

“Percorsi, reti e connessioni”

Quest’anno il filo conduttore delle Giornate europee del patrimonio sarà quello di “Percorsi, reti e connessioni”, ovverosia dei legami personali e professionali intessuti nel tempo tra persone e oggetti che hanno vissuto in Europa. La varietà delle proposte è dunque pensata per mostrare come artisti, architetti e ingegneri abbiano dato vita a relazioni e rapporti reciproci con conseguenti ricadute sulla strutturazione del paesaggio sul quale sono intervenuti.

Più di preciso, tale tematica vuole essere intesa come salvaguardia di quei ponti che collegano tra di loro i differenti Paesi dell’Europa, fondamentali per comprendere e apprezzare un patrimonio divenuto collettivo. Tale attinenza paneuropea è da intendersi dunque come invito a proteggere la propria identità per le generazioni future aprendosi al contempo ai vantaggi economici derivanti attraverso il turismo.

Oltre le Giornate europee del Patrimonio

L’Italia aderisce alle Giornate europee del Patrimonio per il tramite del ministero per i Beni e le attività culturali sin dal 1995, predisponendo la fruizione gratuita di musei e mostre, convegni e concerti. Uno dei suoi partner è peraltro il Fondo Ambiente Italiano (FAI), che in aprile e in ottobre propone ad affiliati e curiosi di esplorare luoghi straordinari originali, poco noti o altrimenti inaccessibili in occasione delle “Giornate FAI”.

In Francia, ancora, tra sabato 21 e domenica 22 settembre saranno numerosi i luoghi come case e biblioteche ma anche musei e teatri accessibili nei differenti dipartimenti oltre che nelle grandi e piccole città. Quest’anno, in aggiunta, il focus della manifestazione comprende porti e architetture marittime, con affondi speciali su Beaulieu-sur-Mer (Alpi Marittime), Mers-les-bains (Somme), Dinard (Île-et-Vilaine), Saint-Jean-de-Luz (Pirenei Atlantici) e Saint-Denis (Réunion).

In Svizzera, alfine, la manifestazione prenderà il via già il prossimo fine settimana tra sabato 7 e domenica 8 settembre con oltre 400 siti e sentieri eccezionalmente visitabili o percorribili. Predisposti anche spettacoli e conferenze oltre che esposizioni e atelier a mostrare come città e villaggi, stabilimenti commerciali e locande, torri e fortificazioni abbiano impresso il loro segno nella regione.

Giornate del Patrimonio nelle Nostre Alpi

Anche nelle Nostre Alpi vengono portate avanti le Giornate europee del Patrimonio, come detto scaglionate sui weekend di settembre compresi tra sabato 7 e domenica 8, sabato 14 e domenica 15 e sabato 21 e domenica 22. Nelle prossime settimane, dunque, proporremo una serie di sette articoli di approfondimento delle varie iniziative previste sui nostri territori di competenza.

Parleremo della Valle d’Aosta, la cui rassegna “Plaisirs de culture” ha durata di ben una settimana di eventi, del Piemonte e della Liguria. Per nelle Alpi francesi tratteremo invece di Grenoble (Isère), Annecy (Alta Savoia) e Lione, mentre per la Svizzera romanda accenneremo alle attività previste nel Cantone del Vallese e a Ginevra.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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