Da qualche tempo, alcune località sciistiche della Svizzera tra cui Crans-Montana (Cantone del Vallese) e St-Moritz (Contone dei Grigioni) hanno adottato gli skipass a prezzi dinamici. Tale proposta permette a coloro che prenotano in anticipo e online di pagare una cifra non dissimile o inferiore rispetto alle tariffe tradizionali.
Coloro che, per contro, optano per l’ultimo minuto devono fare i conti con costi che possono raggiungere e talvolta superare i 100 euro, rendendo così di fatto lo sci uno sport d’élite. Questo perché l’iniziativa, che prende le mosse dagli algoritmi utilizzati per i biglietti aerei, è influenzata da elementi quali condizioni meteo e afflusso giornaliero.
I prezzi dinamici degli skipass
I prezzi dinamici degli skipass sono stati introdotti negli anni passati in alcune tra le 250 stazioni di sci svizzere tra cui anche Zermatt e Verbier (Canton Vallese) ma anche Flims-Laax (Cantone dei Grigioni). In Valle d’Aosta essi sono stati sperimentati nei comprensori della Monterosa Ski, mentre in Piemonte tra Limone Piemonte e Prato Nevoso.
Le tariffe cambiano sia sulla base del lasso temporale di anticipo con il quale viene prenotato il biglietto sia sulla base del flusso di sciatori riscontrato in una data giornata; a influire sono anche le condizioni meteorologiche più o meno attrattive sia la data scelta tra giorni feriali e giorni festivi, anche se manca una effettiva trasparenza di come avvengono tali variazioni.
Stando alle stime dell’emittente svizzera Schweizer Radio und Fernsehen (SRF), nel corso della stagione invernale 2023/2024, il costo medio di uno skipass giornaliero ha oscillato tra i 103,00 franchi svizzeri di St. Moritz e i 48,00 franchi svizzeri di Airolo (Canton Ticino). Nel mezzo si situano, tra le altre, Zermatt (99,00 franchi svizzeri), Verbier (82,00 franchi svizzeri), Flims-Laax (97,00 franchi svizzeri) e Crans-Montana (76,00 franchi svizzeri).
Sciare dunque a 100 euro?
L’aumento del costo degli skipass legato ai prezzi dinamici sta poco a poco rendendo lo sci uno sport sempre più globalizzato e, come accennato, elitario.
Inoltre, le grandi compagnie internazionali puntano a mettere le mani sulle stazioni più grandi e più note della Svizzera, dove presto o tardi la scomparsa dei comprensori di media quota per causa del cambiamento climatico farà confluire i turisti. Nel maggio scorso, per esempio, la società statunitense Vail Resorts ha acquisito per l’84% il Crans-Montana Mountain Resort nonché la scuola di sci locale e undici ristoranti; l’episodio fa seguito all’acquisto, nel marzo del 2022, del 55% del comprensorio di Andermatt-Sedrun, dopo il quale non sono escluse altre iniziative similari.
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