Sabato 12 e domenica 13 ottobre si svolgeranno le Giornate FAI di Autunno, organizzate dal Fondo Ambiente Italiano e giunte ormai alla loro tredicesima edizione. L’evento è dedicata al patrimonio culturale, paesaggistico e storico della Penisola, del quale l’ente si fa tutore e promotore attraverso una serie di azioni di tutela e valorizzazione.

Le Giornate autunnali hanno una controparte primaverile, le Giornate FAI di primavera appunto, previste generalmente nel terzo fine settimana di marzo.

Le Giornate FAI di autunno

Durante le Giornate FAI di autunno vengono aperti luoghi d’interesse, normalmente chiusi al pubblico o poco conosciuti come palazzi storici, sedi istituzionali, chiese, giardini e siti archeologici; inoltre vengono resi accessibili ai visitatori anche borghi, aree naturalistiche, piccoli musei, laboratori artigianali, teatri, caserme, stadi e siti di archeologia industriale.

Per accedere alle visite, dove non diversamente indicato, è sufficiente presentarsi in loco durante gli orari di apertura indicati nella scheda descrittiva di ciascuna destinazione. Inoltre, il sito del FAI mette a disposizione un elenco di tutte le aperture previste, suddivise a seconda dei territori di competenza e della necessità o meno della prenotazione.

Sul posto saranno presenti i volontari FAI, che si occuperanno di fornire le informazioni necessarie al sopralluogo e i relativi tempi di attesa; durante ciascuno di essi sarà poi possibile sostenere la mission dell’associazione con donazioni libere oppure sottoscrivere la tessera di adesione.

La mappa ((c) Fondo Ambiente Italiano)

In Valle d’Aosta

In Valle d’Aosta, i siti visitabili per le Giornate FAI di autunno saranno tutti nel comune di Saint Marcel, nella media Valle. Il tour guidato dai ragazzi del Gruppo giovani avrà una durata indicativa di due ore e contemplerà cinque tappe principali alla scoperta di una storia e di un paesaggio spesso volte sconosciuti.

Tra queste una menzione particolare merita il mulino Ferrol, solitamente chiuso al pubblico ma eccezionalmente accessibile nel weekend grazie al supporto dei volontari. Accanto a questo spicca la segheria ad acqua di Sergio Ferrol, l’ultima del suo genere nella regione e tutt’oggi funzionante e utilizzata dal tornitore e artigiano.

Si potranno in aggiunta visitare la chiesa comunale, aperta solo per le funzioni religiose, la Cappella di San Rocco risalente al XVII secolo e il Castello in fase di restauro in seno al progetto Interreg Italia-Svizzera “MinerAlp”.

Il Castello di Saint-Marcel ((c) Giorgia Gambino, Nos Alpes)

In Piemonte

In occasione delle Giornate FAI di autunno, in Piemonte sarà possibile visitare, tra gli altri, l’ECAT di Mondovì (Cuneo), una delle poche fonderie di campane d’Italia, entrando direttamente all’interno di laboratori per ricostruire il processo di realizzazione. Per spostarsi in città si potrà utilizzare la funicolare con biglietto di andata e ritorno scontato, accedendo al contempo alla comunemente chiusa sala macchine.

A Caravino (Torino), invece, aprirà le porte ai visitatori il Castello del Masino, dapprima residenza aristocratica e poi dimora di villeggiatura reale a oggi circondata da un monumentale parco aperto. A Susa saranno accessibili, in esclusiva, i Campanili di San Giusto e di Santa Maria Maggiore (per quest’ultimo l’ingresso è riservato agli iscritti FAI), vere e proprie icone dell’antica Segusium romana e medievale.

L’ECAT di Mondovì ((c) Fondo Ambiente Italiano)

In Liguria

In Liguria le Giornate FAI di autunno permetteranno di fare visita a luoghi come Bajardo, il comune più alto in quota della provincia d’Imperia; dalla Chiesa di San Nicolò, priva del tetto, si potrà godere del panorama dalle Alpi Liguri alla Costa Azzurra.

A Genova, invece, aprirà l’Istituto Idrografico della Marina, situato all’interno di Forte San Giorgio, uno dei bastioni della cinta muraria cinquecentesca; qui si potrà approfondire l’evoluzione della cartografia e delle attività di navigazione e mappatura dei fondali. Sempre nel capoluogo si potrà visitare l’antica Barberia Giacalone, localizzata nel tipico “caruggio” Vico dei Caprettari e inaugurata dal barbiere Giacalone nel 1882.

La Barberia Giacalone ((c) Fondo Ambiente Italiano)

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Classe 1990 nato ad Aosta. Laureato in scienze politiche e relazioni internazionali. Studia presso l'Université Paris Descartes di Parigi per il programma Erasmus e l'Université Catholique de Louvain a Bruxelles dove consegue un master in studi europei. Ha collaborato con diverse riviste specializzate sul tema della geopolitica. Scrive per Nos Alpes da gennaio 2024

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