Saranno posizionate nella zona del Tigullio, comprensorio territoriale parte della Città metropolitana di Genova, le 95 colonnine per la raccolta dei mozziconi di sigaretta lanciata in Liguria da Re-cig. L’iniziativa, volta a trasformare in risorsa plastica le cicche oramai esaurite, è stata avviata dall’azienda con sede a Rovereto (Trentino-Alto-Adige) in collaborazione con la ditta gestrice dello smaltimento dei rifiuti Aprica.

Re-cig in Liguria: dalle sigarette alla plastica

La ditta Aprica si occuperà della gestione di tali apposite colonnine dove i fumatori possono gettare i propri mozziconi evitando di abbandonarli a terra o, data la natura costiera del Tigullio, in mare. Esse sono a oggi ubicate a Chiavari, Moneglia, Santa Margherita Ligure e Sestri Levante; altre saranno ancora installate a Casarza Ligure, Lavagna, Rapallo, Portofino e Zoagli.

La palla passa poi all’azienda specializzata in economia circolare Re-Cig, che nel 2019 ha sviluppato e brevettato a livello europeo un processo volto al completo riciclo della cicca. Dopo una prima setacciatura con eliminazione delle componenti estranee come cenere o residui di tabacco, si passa alla separazione della carta dal materiale filtrante; si prosegue ancora con la pulizia profonda dalle sostanze nocive con acqua a temperatura variabile e con la rimozione dell’umidità.

Lo step conclusivo coincide con la cosiddetta miscelazione a caldo, che tratta a una temperatura controllata i residui per derivarne l’acetato di cellulosa, successivamente granulato per facilità di uso. Tale materiale plastico rappresenta dunque una seconda vita dello scarto ed è utilizzabile per la produzione di oggetti vari tra cui per esempio occhiali, cerniere, manici di ombrello e posacenere.

Oltre la Liguria

Fondata nel 2016, Re-cig ha in Liguria soltanto l’ultima in ordine temporale tra le località a oggi impegnate nella riduzione del proprio impatto ambientale. Il progetto si deve alla constatazione che ogni anno vengono abbandonate 850 tonnellate di mozziconi nel mondo, ciascuno con le sue 200 sostanze tossiche e 70 sostanze cancerogene al suo interno.

Annualmente, gli smokers point installati presso aziende, locali e luoghi pubblici raccolgono oltre 10 milioni di cicche e loro filtri, che a oggi contribuiscono all’inquinamento dei mari. Su tutto il territorio italiano ne sono presenti più di 4 mila, spalmati su 18 regioni con l’esclusione di Valle d’Aosta e Basilicata, a servire più di 50 amministrazioni pubbliche e più di 150 aziende private.

Nella zona delle Alpi sono state posizionate dieci nuove postazioni per esempio a Castellamonte; questa estate la raccolta è stata proseguita peraltro anche durante il KappaFutur Festival di Torino.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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