Dal 5 al 9 novembre, la 26ª edizione delle “Rencontres Ciné Montagne” di Grenoble presenterà il mondo della montagna attraverso film e documentari. Dopo le proiezioni e per la prima volta durante il festival, gli ospiti saranno inoltre invitati a discutere con il pubblico della tematica portante della rassegna.

Il festival

Le “Rencontres Ciné Montagne” presentano le imprese degli sportivi attraverso proiezioni di film e incontri su temi alpini. Dal 5 al 9 novembre, ogni sera al Palais des Sports verranno proiettati dei film, seguiti da incontri con i loro protagonisti.

Che siano alpinisti, scalatori, mountain-biker o parapendisti, questi atleti condividono tutti la stessa passione, la montagna, desiderosi di condividere con il pubblico.

Dalla sua prima edizione nel 1998, il festival è diventato un evento importante in Francia e in Europa per gli appassionati di montagna. Con 21 mila spettatori l’anno scorso, è cresciuto in popolarità negli ultimi anni, riflettendo così una crescente passione per la montagna.

Un programma ricco e variegato per le “Rencontres Ciné Montagne

Martedì 5 novembre, il documentario “Le cavalier sans tête” (“Il cavaliere senza testa”) presenterà il viaggio di Charles Dubouloz e Symon Welfringer in Himalaya. Quest’ultimo, nato a Grenoble e vincitore di un “Piolet d’Or” nel 2021 e di un “Trophée de la Montagne” nel 2023, sarà padrino dell’intera rassegna.

Mercoledì 6 novembre sarà proiettato “Dolomites” (“Dolomiti”) di Killian Bron, una figura di spicco della mountain bike, e sarà presentato il reportage “Mataperra” di Yelda, che ha compiuto tre scalate leggendarie a Cuba.

Giovedì 7 novembre, “Les jours sauvages” racconterà la storia di quattro savoiardi partiti per trascorrere 50 giorni da soli nel massiccio del Denali in Alaska. Seguirà, venerdì 8 novembre, “Retour de flamme” (“Ritorno di fiamma”), che analizza l’utilizzo degli ex siti olimpici attraverso un tour sugli sci.

Sabato 9 novembre, il reportage “Something is changing” accompagnerà gli spettatori in un viaggio in kayak lungo il Rio Ara, uno degli ultimi fiumi a scorrimento libero della Spagna ora in via di prosciugamento.

Alpinisti nel massiccio del Monte Bianco – Wikimedia Commons

Un festival cinematografico aperto

“Rencontres Ciné Montagne” non è solo per gli specialisti della montagna e gli sportivi esperti perché anche le famiglie possono partecipare. Un programma speciale e gratuito è infatti previsto mercoledì 6 e sabato 9 novembre, durante il quale saranno proiettati brevi film d’animazione e un documentario sugli animali per avvicinare. All’ingresso del Palais des Sports saranno inoltre disponibili attrezzature per l’arrampicata e la speleologia per avvicinare i più piccoli al mondo della montagna e della biodiversità in modo divertente.

Inoltre venerdì 8 novembre si terrà una serie di incontri professionali per giovani registi finalizzati a discutere della costruzione e del finanziamento di un documentario. Sabato 9 novembre, poi, sono previste le “Rencontres Montagnes et Sciences”, con proiezione di documentari sul cambiamento climatico e sulla biodiversità in montagna.

Una passione sempre maggiore per la montagna

Le “Rencontres Cine Montagne” mettono in risalto il lavoro di una nuova generazione di registi e documentaristi di professione alpinisti che producono cortometraggi e mediometraggi con relativa facilità. Rispetto a una decina di anni fa, la qualità e l’accessibilità delle telecamere e degli strumenti di montaggio hanno ridotto i vincoli nella diffusione di questi lavori. Inoltre, l’aumento del numero di piattaforme di trasmissione (soprattutto YouTube, Instagram, TikTok e Twitch) consente di diffondere ampiamente il lavoro degli sportivi, sviluppando al contempo l’interesse per la montagna presso un nuovo pubblico.

Il recente successo del documentario “Kaizen“, sulla scalata dell’Everest da parte dello youtuber francese Inoxtag, alle prime armi con l’alpinismo, ne è un esempio. Tuttavia, questa massificazione di contenuti spettacolari sugli sport di montagna può anche nascondere il lavoro di “altri” professionisti meno visibili.

È qui che entra in gioco il festival con una selezione di una trentina di film che mostrano non solo l’aspetto sportivo ma anche l’avventura umana e, soprattutto, il rapporto tra uomo e natura nonché il cambiamento climatico particolarmente visibile in montagna.

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