L’accordo dell’Alleanza Alpi del sud prevede azioni concrete e un’organizzazione stabile. È stato firmato il 29 novembre a Nizza. I tre membri principali dell’accordo sono la metropoli di Nizza, la provincia di Imperia, e la provincia di Cuneo.

All’accordo sono associati i comuni di Nizza, Imperia e Cuneo, insieme alle città metropolitane di Torino e di Genova, la Communauté d’Agglomération de la Riviera Française (CARF). Infine, il Principato di Monaco figura come osservatore.

I temi spaziano da dall’ambiente ai trasporti internazionali, dal lavoro alle risorse idriche. La struttura permanente prevede gruppi di lavoro e un segretariato comune.

Ci si aspettava con questi elementi la costituzione dell’alleanza nella forma di un GECT (Gruppo europeo di cooperazione territoriale), che dispone di una base giuridica solida, ma la scelta è ricaduta nella forma dell’accordo territoriale come una specie di memorandum d’intesa.

D’altra parte, erano ormai diversi mesi che non si era più sentito parlare dell’Alleanza, annunciata già a dicembre 2023 e all’origine per esempio dell’incontro di Imperia dell’8 febbraio 2024. Si tratta di questioni che devono essere state esaminate in questo lasso di tempo.

Robaldo, Estrosi e Scajola a Nizza per l’Alleanza delle Alpi Del Sud, il 29 novembre 2024

Quali sono i temi di cooperazione

L’accordo individua sei priorità di azione. La prima riguarda lo spazio di vita transfrontaliero con iniziative per migliorare le condizioni dei lavoratori, delle famiglie e delle attività commerciali, per un turismo sostenibile e incentivando l’innovazione e il lavoro.

La seconda interessa le infrastrutture e la mobilità, per esempio  per la linea ferroviaria Cuneo-Breil-Ventimiglia, il tunnel di Tenda, i collegamenti ferroviari diretti tra Nizza, Imperia, Genova e Torino: in questo punto di sente lo sguardo della Nizza storica verso il Piemonte e la Liguria.

Poi l’accordo prevede azioni per l’ambiente e sui rischi climatici, con il coinvolgimento dei parchi e dei territori montuosi, iniziative per l’acqua per gestire una risorsa delicata, che riguarda anche il fiume Roja e in suo uso transfrontaliero. Vi è poi la questione dei servizi pubblici, che vanno resi accessibili facilmente ai cittadini dell’insieme dell’area, e la cooperazione sanitaria, con una tessera personale transfrontaliera. Infine, vi sono azioni, per quanto appena accennate, per la diffusione del bilinguismo.

La governance multilivello

Nell’insieme, si tratta di questioni che coinvolgono diversi livelli di governo: per il tunnel di Tenda, per esempio, il livello statale e operatori di livello nazionale, così come per il trasporto ferroviario, fino alla gestione degli orari. In materia sanitaria, i soggetti competenti sono poi da un lato lo Stato francese, pur con strutture decentrate e dall’altra le Regioni Liguria e Piemonte, con Aziende sanitarie locali come strutture gestionali autonome.

In una parte consistente, non si tratta quindi di competenze dirette degli enti che partecipano all’alleanza.

D’altra parte, i livelli statale e a volte regionale tendono ad agire senza coinvolgimenti locali e a volte persino senza consultazioni. Fanno eccezione i casi più avanzati, come quello del tunnel di Tenda, in cui vi sono tavoli informativi e visite di cantiere con sindaci e autorità locali.

L’impressione è che si tratti quindi di un’alleanza e un accordo per condividere posizioni e proposte da far risalire ai contesti decisionali pertinenti, con l’idea di rafforzarne il peso e l’importanza.

Inoltre, e a favore dell’accordo, si intuisce che alcune misure potrebbero già essere attuate a livello locale: per esempio il trasporto urbano potrebbe avere una dimensione transfrontaliera, o servizi comunali o intercomunali, per esempio offerti ai cittadini dei due lati nelle due lingue, fosse anche soltanto nella cartellonistica dei bus.

Tra gli altri servizi che potrebbero diventare transfrontalieri vi sono gli asili nido o i centri e servizi per anziani, l’offerta culturale, quella per giovani o la formazione organizzata a livello locale, oppure l’accesso bilingue sui portali comunali per gli open data.

L’organizzazione

L’Alleanza prevede una struttura organizzativa stabile, composta da una presidenza a rotazione annuale e un segretariato permanente.

La presidenza sarà quindi assicurata, a turno, dalla Metropoli Nice Côte d’Azur, dalla Provincia di Imperia e dalla Provincia di Cuneo.

Un segretariato organizzerà le riunioni e i gruppi di lavoro.

Quest’ultimo sarà il terzo livello organizzativo: lavoreranno sulle sei priorità, collaborando e avvalendosi degli uffici amministrativi, per produrre iniziative applicative.

Lo schema dell’accordo, dunque, richiama il formato organizzativo di un GECT, sebbene non ne abbia la base giuridica, che resterebbe quella, almeno per il versante italiano, di “mero rilievo internazionale”. Questo però è sostanzialmente limitato allo scambio informativo e alle visite, e senza organizzazione e spese stabili.  

Il comune di Cuneo, che è un membro associato dell’alleanza, nella deliberazione di approvazione dell’accordo ha usato la prudente definizione di “dichiarazione di intenti”, dunque limitata alla sola enunciazione di obiettivi e quindi senza previsione di spesa né atti operativi. Li si trova tuttavia nel testo dell’accordo.

Vi è probabilmente ancora della strada da percorrere verso un possibile GECT e una capacità operativa.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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