Dal 6 dicembre 2024 al 5 gennaio 2025 tra le 14 e le 18, l’Hôtel de Région di Lione offre ai visitatori la possibilità di immergersi nella tradizione del presepe con la mostra gratuita “Santonnier, un métier d’art”.
Vi sono esposti più di 1.000 “santons”, ovverosia statuine che riflettono radici passate e un savoir-faire francese di ispirazione italiana.
La mostra sul presepe a Lione
I “santons” nascono alla fine del XVIII secolo, durante la Rivoluzione francese. La chiusura delle chiese e la proibizione dei lettini pubblici portano le famiglie provenzali a creare in segreto i propri presepi domestici. Queste statuine fatte in casa, realizzate con mollica di pane o cartapesta, simboleggiano la Natività con i suoi personaggi essenziali: Maria, Giuseppe e Gesù bambino.
L’idea si ispira ai presepi viventi italiani, particolarmente diffusi a Napoli. La leggenda narra che fu proprio qui che Francesco d’Assisi avrebbe avuto l’idea di riprodurre i presepi in statuette. I frati francescani, seguendo il suo esempio, avrebbero introdotto questa tradizione in Provenza alla fine del XVIII secolo.
L’evoluzione dei “santons” provenzali
Nel 1798, Jean Louis Lagnel, un artigiano marsigliese, crea i primi “santons” in argilla. Grazie al materiale poco costoso e al semplice processo di produzione, divengono rapidamente un successo locale. Lagnel fu anche il primo a vendere le sue creazioni, segnando la nascita della professione del “Santonnier”, ovverosia il loro fabbricante.
Nel corso dei decenni, questi hanno arricchito i presepi con l’aggiunta di personaggi di tutti i giorni: il pescatore, il panettiere, la lavandaia, o figure emblematiche come “lou Ravi” (il sempliciotto) o “Bartoumièu” (il pigro).
Il “santon” diventa un riflesso della vita provenzale, incorporando elementi del folklore e dei mestieri tradizionali. Ognuno è unico, fatto e dipinto a mano, con dimensioni che variano da pochi centimetri per i modelli più piccoli a quasi 20 centimetri per quelli più grandi.
Un patrimonio regionale
La mostra “Santonnier, un métier d’art” a Lione sarà chiusa in una duplice occasione, il 25 dicembre e il 1° gennaio. L’esposizione propone un viaggio nel patrimonio della regione, con ricostruzioni in miniatura di paesaggi e mestieri emblematici della regione Auvergne-Rhône-Alpes.
Le ambientazioni e le tradizioni rappresentate variano da dipartimento a dipartimento. Nel Drôme e nell’Ardèche si trovano lavandaie, raccoglitori di olive e bachicoltori che testimoniano il passato agricolo e artigianale della regione. In Savoia e Alta Savoia, l’attenzione si concentra invece sui villaggi alpini e sui pescatori di lago.
Nel Rodano e nell’Ain, le miniature evocano le giostre nautiche e le fattorie tipiche della Bresse. Tra Puy-de-Dôme e Allier presentano terme storiche e paesaggi vulcanici. Infine, il dipartimento del Cantal è illustrato da mercati locali e capanne di pastori, che ricordano la tradizione pastorale del luogo.
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