Con il nuovo anno, è utile richiamare il programma di lavoro per il 2025 che è emerso lo scorso martedì 17 dicembre, presso il centro congressi Le Majestic di Chamonix all’annuale Conferenza transfrontaliera del Monte Bianco, nell’ambito dell’iniziativa di cooperazione Espace Mont-Blanc.

La giornata è stata co-presieduta dal presidente della Communauté de Communes de la Vallée de Chamonix Mont-Blanc, Éric Fournier, dall’assessore Opere pubbliche, territorio e ambiente della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Davide Sapinet, e dal capo del dipartimento Economia, turismo e innovazione del Cantone del Vallese, Eric Bianco.

Dal GECT allo sport

I punti trattati all’ordine del giorno della Conferenza transfrontaliera del Monte Bianco sono stati molteplici, con la partecipazione di rappresentanti statali, amministratori locali ed esponenti delle associazioni. Uno su tutti è stato il bilancio circa lo stato di avanzamento dei documenti costitutivi per un Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (GECT), iter che proseguirà ancora lungo tutto il 2025 e che era stato indicato come obiettivo dal Trattato italo-francese del Quirinale.

Mentre la prima metà dell’anno sarà dedicata alla consultazione con le autorità locali dei rispettivi Paesi, l’approvazione è prevista entro l’estate anche con il supporto della Mission Opérationnelle Transfrontalière (MOT). La creazione effettiva entro l’anno sarebbe simbolicamente coincidente con la serie di eventi ancora in fase di definizione per l’Anno internazionale della conservazione dei ghiacciai 2025.

Oltre ad alcune iniziative come i soggiorni transfrontalieri per giovani, attenzione è stata data alle problematiche ambientali concernenti il Tour du Mont-Blanc, percorso ad anello di oltre 170 chilometri fruito annualmente da oltre 45 mila escursionisti. Sin dalla sua nascita, esso ha saputo dotarsi di un logo, di un sito web e di un centro di prenotazione gestito dall’Association des gardiens de refuges et gites du TMB.

Uno sguardo a Interreg

Nel corso della Conferenza transfrontaliera del Monte Bianco la discussione si è peraltro soffermata sulla partecipazione ai progetti di cooperazione transfrontaliera Interreg.

Tra questi, il Piter “Parcours +” è un insieme di progetti attinenti a tematiche quali la gestione degli alloggi per i lavoratori stagionali, il cambiamento climatico e l’educazione dei giovani alla comunicazione mediatica. Con un budget pari a 7,1 milioni di euro, diverse saranno le iniziative attuate per la creazione di itinerari ciclistici tra Courmayeur e Chamonix, la prevenzione dei rischi e l’adattamento delle attività umane in montagna.

In aggiunta, la giornata è stata l’occasione per lanciare il progetto Interreg Francia-Svizzera “Jade”, volto a collegare turisticamente il giardino botanico alpino Flore-Alpe di Champex-Lac e il futuro giardino didattico e scientifico CREA Mont-Blanc. Nel gennaio di quest’anno sarà poi proposto in seno al programma Interreg Alcotra Francia-Italia il progetto accennato in sede di riunione denominato “EnerTer” e finalizzato allo sviluppo delle energie rinnovabili.

L’Espace Mont-Blanc

L’Espace Mont-Blanc si configura quale iniziativa di cooperazione transfrontaliera che riunisce i circa circa 3.500 chilometri di territori alpini di Savoia, Alta-Savoia, Valle d’Aosta e Cantone del Vallese. Essa si dedica a tematiche considerate prioritarie quali per esempio paesaggio e montagna, energia e trasporti, sensibilizzazione e sviluppo sostenibile, prospettive future e gestione delle risorse naturali.

Tale spazio è oggetto di monitoraggio per il tramite dell’Observatoire du Mont-Blanc, focalizzato su filoni quali ambiente, economia, popolazione, edilizia e urbanistica, spostamenti, sanità, istruzione. Altro strumento di sorveglianza ma di natura più scientifica e concentrato prettamente sugli ecosistemi del massiccio del Monte Bianco è anche l’Atlas du Mont-Blanc.

L’ente si occupa anche di sensibilizzazione transfrontaliera, di ricerca e di studio, portate avanti nella cornice della Casermetta Espace Mont-Blanc al Col de la Seigne, a Courmayeur, gestita dalla Fondazione Montagna Sicura. Alfine, con il progetto “TourScience”, esso mira a promuovere un eco-turismo sostenibile innovativo sui siti più emblematici del Massiccio del Monte Bianco.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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