Il cambiamento climatico sta influenzando le dimensione delle popolazioni di cinghiali, favorendone la crescita attraverso il fenomeno del masting delle querce. Laura Touzot, ricercatrice presso il CREA Mont-Blanc, ha presentato uno studio sugli effetti della produzione irregolare di ghiande sulla demografia dei cinghiali, evidenziandone la straordinaria capacità di adattamento. La conferenza di è svolta il 3 febbraio, nel formato di un “science sandwich”: si tratta di seminari scientifici aperti al pullico, che il CREA Mont-Blanc organizza una volta al mese, di solito al martedì.

Laura Touzot, responsabile della ricerca sul progetto HerbiLand presso il CREA Mont-Blanc, che ha sviluppato ricerche in questo settore presso il Laboratorio di biometria e biologia evolutiva di Lione in collaborazione con l’Office Français de la Biodiversité.

La conferenza integrale di Laura Touzot

Il fenomeno del masting

Il masting è un meccanismo di riproduzione delle piante perenni, come le querce, caratterizzato da una produzione abbondante e sincronizzata di frutti, in particolare di ghiande, in alcuni anni, seguita da periodi di scarsa produzione. Il fenomeno, regolato dalle condizioni climatiche, ha un impatto significativo sulle popolazioni animali che si nutrono dei frutti, tra cui i cinghiali.

In anni di abbondanza di ghiande, la riproduzione dei cinghiali aumenta: più femmine vanno in gestazione e le cucciolate sono più numerose. Al contrario, in anni di scarsa produzione di ghiande, la crescita delle popolazioni rimane più stabile. Con l’aumento delle temperature e il cambiamento delle precipitazioni, si prevede che il masting diventi più frequente, accelerando il ciclo di vita dei cinghiali, e quindi aumentandone la popolazione.

La capacità di adattamento ai cambiamenti da parte dei cinghiali

I cinghiali dimostrano una notevole capacità di adattamento agli ambienti mutevoli.

Nonostante la pressione della caccia, riescono a mantenere una buona crescita demografica grazie a un ciclo riproduttivo flessibile. In risposta alle variazioni ambientali, modulano la dimensione delle cucciolate e la velocità di riproduzione, garantendo la sopravvivenza di almeno una parte dei piccoli.

Lo studio ha rilevato che l’abbondanza di ghiande può essere stimata analizzando il contenuto gastrico dei cinghiali abbattuti: se più del 50% è composto da ghiande, si conferma un anno di masting. Questo metodo fornisce dati utili per comprendere le dinamiche della popolazione e prevederne l’evoluzione futura.

I cinghiali probabilmente aumenteranno

Le simulazioni suggeriscono che, con il riscaldamento globale, l’alternanza tra anni di alta e bassa produzione di ghiande potrebbe diventare più marcata. Questo favorirebbe ulteriormente la crescita delle popolazioni di cinghiali, con conseguenze sugli ecosistemi forestali e sulle strategie di gestione della fauna selvatica.

Comprendere questi meccanismi è fondamentale per anticipare gli effetti del cambiamento climatico e sviluppare strategie di conservazione adeguate. La ricerca di Laura Touzot offre spunti per monitorare l’evoluzione delle popolazioni di cinghiali e il loro impatto sugli ecosistemi temperati e in montagna.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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