Il documentario Je me souviens (76’, 2025), sull’emigrazione valdostana in Québec, sarà presentato in anteprima venerdì 14 marzo alle 20:30 presso il Cinéma de la Ville ad Aosta.

L’evento fa parte del programma delle Journées de la francophonie en Vallée d’Aoste.

La proiezione è organizzata dalla sezione valdostana dell’Union de la Presse Francophone (UPF), dal Comité des Traditions Valdôtaines e dalla Fondation Chanoux.

Si tratta del terzo documentario realizzato sull’emigrazione valdostana nel mondo realizato dall’UPF insieme alle altre due associazioni culturali, dopo quello su New York e agli Stati Uniti e quello relativo al Sudafrica, dal titolo Au sud des montagnes, l’Afrique.

Tutti e tre i documentari sono firmati d Joseph Péaquin, che ha coordinato una squadra motivata e ha coinvolto un gruppo di giovani a sostegno delle riprese, della produzione e del montaggio.

La serata dell’anteprima, a cui si potrà accedere gratuitamente, è di solito molto vivace e allegra, con un pubblico motivato e attento.

Un viaggio tra storia e memoria

Girato tra Montréal e Tadoussac nell’ottobre 2024, il documentario esplora storie inedite di emigrati valdostani in Canada. Dopo aver raccontato le migrazioni verso gli Stati Uniti nel 2023 e verso il Sudafrica l’anno scorso, questa nuova opera prosegue l’indagine sulle radici valdostane all’estero.

Il film segue cinque percorsi di emigrazione. Tra questi, quello di Valentina Marangelo, che arriva per la prima volta a Montréal attratta dalle opportunità del settore informatico.

Daniela e Loris Bordet, cugini cresciuti insieme, hanno mantenuto un forte legame nonostante la distanza tra Saint-Vincent e Montréal. Manuela Conversano, originaria di Saint-Pierre, ha scelto Tadoussac per la sua passione per le balene e i beluga, costruendo lì una nuova vita.

Louis e Robert Maquignaz, terza generazione di emigrati di Valtournenche, mantengono vivo il legame con le loro origini. Infine, Osvalda Morise, che nel 1950 partì in nave dal porto di Le Havre verso il Québec, è una delle ultime testimoni dirette di quell’epoca e rimpiange di non poter più parlare il suo patois.

Una produzione valdostana

Il progetto ha coinvolto anche quattro giovani valdostani, selezionati attraverso un concorso con undici candidati. Le riprese aeree sono state realizzate da Alessandro Bionaz, mentre Lorenzo Antonicelli e Riccardo Fiou si sono occupati della post-produzione. Eleonora Masala ha curato le traduzioni e i sottotitoli.

La regia e il montaggio sono di Joseph Péaquin, presidente dell’UPF – sezione Valle d’Aosta. Hanno collaborato Michela Ceccarelli, consigliera scientifica della Fondation Chanoux, e Patrick Perrier, segretario della stessa fondazione, che ha coordinato la logistica.

La co-produzione è stata sostenuta da Alessandro Celi e Marco Gheller, presidenti rispettivamente del Comité des Traditions Valdôtaines e della Fondation Chanoux, con il supporto della Struttura delle Attività Culturali della Regione Autonoma Valle d’Aosta.

Il significato di un titolo

Il titolo del documentario Je me souviens richiama anche il motto ufficiale del Québec, in uso da decenni. Fu inciso per la prima volta nel 1883 sul Palazzo legislativo di Québec, oggi sede dell’Assemblée nationale, dall’architetto Eugène-Étienne Taché. La frase esprime il legame tra passato e presente, un concetto che che si ritroverà nelle storie degli emigrati valdostani raccontate nel documentario.

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