Il collegamento con il traghetto tra Santa Teresa di Gallura e Bonifacio ha ripreso il servizio sabato 8 marzo con quattro corse giornaliere. La sospensione, durata oltre quattro mesi, era dovuta a problemi tecnici alle navi della compagnia Moby e aveva causato disagi ai pendolari e agli operatori economici.

La questione era stata sollevata dalla Regione Sardegna al Comitato frontaliero del Quirinale di Nizza il 7 febbraio 2025.

Una lunga interruzione tra guasti e ritardi

La rotta tra Santa Teresa di Gallura e Bonifacio, utilizzata per spostamenti da cittadini, turisti, dai lavoratori transfrontalieri e nel commercio tra Sardegna e Corsica, era stata sospesa dopo l’avaria del traghetto Moby Giraglia a novembre.

La mancata disponibilità un’imbarcazione sostitutiva, pure prevista, ha portato a ritardi e cancellazioni, costringendo i passeggeri a percorsi alternativi complessi e onerosi, come il trasferimento via Bastia e Livorno. La questione era già emersa a luglio 2024, e aveva indotto una riunione tra rappresentanti della Moby Lines e la Regione Sardegna.

Alcune interruzioni del servizio erano poi avvenute nel mese di ottobre. D’estate vi sono sette rotazioni giornaliere, tre da parte della Ichnusa e quattro da parte della Moby.

D’inverno il servizio è assicurato solo dalla Moby.

Impatti economici e sociali

Per tamponare l’emergenza, Moby aveva impiegato la motonave Zazà sulla tratta Porto Vecchio-Golfo Aranci, in ragione della dimensione dell’imbarcazione, che non poteva viaggiare tra i due porti più vicini di Santa Teresa e Bonifacio. La soluzione si è rivelata insufficiente, con una sola corsa giornaliera e una tratta più lunga e meno accessibile per il bacino di vita marittimo transfrontaliero italo-francese.

La sospensione del collegamento ha avuto ripercussioni economiche. Santa Teresa di Gallura, che in parte dipende dal traffico marittimo con la Corsica, ha visto un calo di attività nel porto e nelle attività commerciali locali.

Autotrasportatori, commercianti e ristoratori hanno subito perdite, mentre anche il mercato cittadino ha registrato una riduzione degli acquirenti corsi. Varie proteste hanno accompagnato l’interruzione del servizio, che ha influito anche sul settore delle costruzioni, con difficoltà nel trasporto di materiali verso la Corsica.

La Regione Sardegna e il noleggio della Ichnusa

La Regione Sardegna aveva sollevato la questione del collegamento marittimo tra Sardegna e Corsica al Comitato frontaliero del Quirinale di Nizza il 7 febbraio.

In quell’occasione, l’assessora ai trasporti della Regione, Barbara Manca, ha avanzato la proposta di assimilare la frontiera interna europea italo-francese tra le due località a collegamento “nazionale” e non “internazionale”. In questo modo, si sarebbero potuti in futuro utilizzare motonavi che già svolgono servizio per le due isole con le coste nazionali rispettive, ben più lontane rispetto alla distanza tra Bonifacio e Santa Teresa.

Nel caso specifico, si era pensato di utilizzare la nave Liburna, della Toremar sempre del gruppo Moby, ma che non dispone delle autorizzazioni a operare in acque appunto “internazionali”. La Liburna potrebbe in futuro essere oggetto di interventi e di procedimenti autorizzativi per ottenere la classe superiore e rimanere a disposizione, come terza nave, per il collegamento alle Bocche di Bonifacio.

La compagnia Moby ha ripreso il collegamento noleggiando la motonave Ichnusa, utilizzata di solito nel servizio estivo. L’imbarcazione può trasportare fino a 310 passeggeri e 50 veicoli.

La motonave Giraglia dovrebbe tornare in servizio a marzo, dopo i lavori in cantiere.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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