Il 17 e 18 aprile 2025, in una complicata situazione meteorologica di nevicate e inondazioni, i transiti al traforo del Monte Bianco sono stati interrotti ai mezzi pesanti, con spostamento al traforo del Fréjus. Alcune chiusure sono avvenute anche al Fréjus, per neve e motivi di sicurezza. Nel suo insieme, in traffico merci su strada ha teso a spostarsi a sud, con code e forti rallentamenti.

Il traffico è d’altra parte intenso in Francia, durante le vacanze, con rallentamenti sulla A7, tra Lione e Marsiglia verso sud. Il traforo del Gran San Bernardo è intanto chiuso senza notizia di riapertura, per una slavina sul versante svizzero che ha interessato una galleria di protezione sulla strada di accesso, sopra il lago di Les Toules.

Chiusure al Monte Bianco e deviazioni al Fréjus

Il traforo del Monte Bianco è stato chiuso ai mezzi pesanti fin dal 17 aprile, a causa della neve caduta sul lato francese, con un accumulo di circa cinquanta centimetri. Il traffico leggero, invece, ha continuato a transitare regolarmente.

Già nelle ore precedenti alla chiusura che li riguardava, i camion hanno iniziato a fermarsi nell’area di regolazione di Passy. La situazione ha avuto per effetto di dirottare il traffico pesante sul traforo del Fréjus, dove si sono verificate chiusure di minore durata.

La deviazione spontanea ha provocato un sovraccarico, culminato nella giornata di venerdì 18 aprile con cinque chilometri di coda sulla rampa d’accesso francese, tra Le Freney e la piattaforma del tunnel, e dieci chilometri sull’autostrada A43, tra Sainte-Marie-de-Cuines e il casello di Saint-Michel-de-Maurienne.

Anche i treni sono stati bloccati al Fréjus per problemi alla linea da poco riaperta. Sul piano interno, in Tarentaise, la linea ferroviaria verso Bourg-Saint-Maurice è stata interrotta per alberi e rami caduti.

Congestione al Fréjus e misure straordinarie

Come misura di attenuazione, le autorità francesi hanno riservato il tratto autostradale ai soli mezzi pesanti, spostando la circolazione di auto e autobus sulla dipartimentale RD 1006 fino a Saint-Michel-de-Maurienne. Anche sul versante italiano del Fréjus la situazione era critica, con tre chilometri di coda in valle di Susa e attese dei camion nell’area di Salbertrand.

Per far fronte all’emergenza, il traforo del Monte Bianco aveva annunciato nella serata del 18 aprile la riapertura notturna ai mezzi pesanti, dalle 22 alle 6 del mattino seguente. La misura straordinaria era rivolta ad assorbire parte dei nuovi arrivi. Vi erano almeno mille camion in attesa sul solo versante francese al Fréjus, pari a circa sei ore di flusso continuo.

Tuttavia, l’interruzione in Valle d’Aosta dell’autostrada all’altezza del comune di Quincinetto ha ulteriormente complicato la situazione. Nella zona si sono creare code importanti, con il traffico deviato sulla strada statale. Al Traforo del monte Bianco il traffico ai mezzi pesanti è rimasto vietato. L’indicazione, per il trasporto merci, è stata quindi di passare da Ventimiglia. Una situazione davvero complicata, dunque, in linea con quanto scrivevamo sui rischi del trasporto tra Italia e Francia.

L’autostrada a Quincinetto è stata poi riaperta al traffico, in modo alternato, nella mattina del 19 aprile.

Rallentamenti nel weekend anche per il traffico turistico

La Société française du tunnel du Fréjus ha segnalato dal suo canto altri possibili rallentamenti nel weekend di Pasqua, per il traffico intenso e turistico.

Sabato 19 aprile, tra le 9 e le 16, sono previste code da Francia verso Italia, mentre lunedì 21 aprile, tra le 15 e le 19, in direzione opposta.

LEGGI ANCHE:

Molta neve e inondazioni nelle Alpi, chiuso il traforo del Gran San Bernardo

Un autunno rischioso per i trasporti tra Italia e Francia

Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

Exit mobile version