Dall’ebbrezza di una vetta di ghiaccio alla più pura introspezione personale, dalla sfida di una irta parete alla lotta contro se stessi e i propri limiti, secondo Marco Confortola il cambiamento si affronta con lo spirito e la consapevolezza dell’alpinista. Tra 208 pagine intense e ispiranti, l’autore invita i propri ammiratori e i propri lettori a guardare la realtà con occhi diversi, prendendo quale spunto riflessivo e punto di partenza ciò che egli meglio conosce, ovverosia la montagna.

Il volume, edito nel maggio scorso da Sperling & Kupfer, è uno degli ultimi testi dello sportivo al fianco di titoli quali “Le lezioni della montagna” (2021), “Il cacciatore degli ottomila” (2018) o “Giorni di ghiaccio” (2013). Esso può essere acquistato direttamente sul sito web della casa editrice al prezzo di 19,90 euro per la versione cartacea in brossura e di 10,99 euro per la versione digitale in e-book.

La montagna come guida nel cambiamento

Secondo Marco Confortola, dinnanzi a qualsivoglia cambiamento convive anche la concreta possibilità di approcciarlo almeno nel proprio quotidiano, osservando il mondo con più attenzione proprio come accade in alta quota. La montagna, difatti, diviene metafora e strumento per leggere i mutamenti climatici, sociali e personali; allo stesso modo, essa evolve sino all’adattamento, al rispetto dell’ambiente e all’affrontare con coraggio le trasformazioni inevitabili della vita.

In un invito a puntare gli occhi del corpo più in alto e gli occhi della mente più in profondità, l’autore presenta come in un diario le proprie consapevolezze maturate passo dopo passo, a contatto con la natura, il pericolo e la solitudine. Egli accompagna dentro le sue esperienze, mostrando come ogni crisi o imprevisto possa essere affrontato con uno sguardo nuovo nato dall’ascoltare ciò che la montagna ha da dire.

Marco Confortola

Nato a Valfurva (Sondrio, Lombardia) il 22 maggio del 1971, Marco Confortola è guida alpina internazionale, maestro di sci alpino e tecnico di elisoccorso per il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) dal 1989. Egli ha il merito di avere scalato 12 delle 14 vette con altezze oltre gli 8 mila metri nonché di avere preso parte a spedizioni di rilievo mondiali. Tra queste spicca la Share Everest 2008, durante la quale egli ha installato la stazione meteorologica più alta della Terra sul Colle Sud dell’Everest assieme a Silvio Mondinelli e Michele Enzio.

Quello stesso anno egli parte per l’ascesa del K2 al fianco di Roberto Manni ma, dopo averne raggiunto la cima, è costretto a bivaccare una notte all’interno di una buca a 8.400 metri a causa del crollo di un seracco. Durante la notte, tristemente nota come “Disastro del K2”, undici alpinisti perdono la vita e lui stesso viene ricoverato in stato di grave congelamento e amputato di tutte le dita dei piedi.

Nonostante il trauma subito, egli prosegue nelle sue imprese, conquistando altri 8 mila tra cui il Manaslu (2012) e Lhotse (2013) nonché fermandosi a 200 metri dalla vetta del Kangchenjunga (2014). Il 23 maggio del 2016 egli arriva in cima al Makalu in compagnia del valdostano Marco Camandona, mentre il 20 maggio dell’anno successivo egli completa la lista con il Dhaulagiri.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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