E’ da un po’ di tempo che cerchiamo i primi spunti applicativi di intelligenza artificiale e agricoltura di precisione da raccontare su Nos Alpes. Oltre un livello tecnico della comunicazione, limitata ai circuiti degli specialisti, emerge ogni tanto qualche caso, come questo, rilevato anche da La Stampa di Torino, sulla viticoltura.

Un sistema, sviluppato con il supporto dell’Università di Torino e finanziato dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, introduce in una azienda di coltivazione delle vite degli atomizzatori smart che sono in grado in grado di ridurre dal 50 al 70% l’uso di prodotti fitosanitari.

Un atomizzatore intelligente per una viticoltura più sostenibile

Il centro del progetto ad Asti è un atomizzatore dotato di sensori e aiutato da un sistema di intelligenza artificiale. Sono coinvolte Tecnovict e Dragone Srl, due ditte della zona che producono macchine e atomizzatori, anche in altri ambiti di coltivazione, per esempio per i frutteti.

Il sistema analizza le condizioni della coltivazione e individua i punti che necessitano di intervento. Gli spruzzatori si attivano solo nelle aree individuate, erogando una quantità corrispondente di prodotto fitosanitario. Con questo approccio la distribuzione di questi elementi chimici si riduce drasticamente, con benefici evidenti per l’ambiente, per la salute del suolo e per il risparmio in termini economici.

Secondo i dati forniti da Dragone Srl, un’azienda come quella oggetto dell’iniziativa può passare da una spesa annua di 18 mila euro a circa 7 mila euro per i fitosanitari, recuperando l’investimento nell’arco di due anni. Un’altra macchina, la DOVART, con un set di flange per limitare la aspirazione di aria, una serie di elettrovalvole abbinate ai singoli ugelli e comandate da sensori e due attuatori elettrici per limitare le dispersioni fuori bersaglio consentoe la distribuzione di solo il 50% di prodotto. L’investimento si recupera in quattro anni.

Con l’esperienza recente sono stati trattati 4,7 ettari con la quantità di prodotto normalmente impiegata per soli 2 ettari.

Dieci anni di ricerca applicata dell’Università di Torino

L’intelligenza artificiale non si limita alla gestione dei fitosanitari. Secondo i partner coinvolti nel progetto, è possibile applicarla anche alla fertilizzazione mirata, creando mappe dettagliate dello stato dei vigneti e intervenendo solo dove realmente necessario. Sempre con sistemi di agricoltura di precisione è ormai possibile istruire le macchine raccoglitrici a selezionare solo i grappoli maturi, lasciando quelli non ancora pronti per una successiva raccolta. Si tratta di una tecnologia potrebbe essere pronta tra due anni.

La ricerca accademica applicativa ha dato impulso a questi sviluppi e ha ormai qualche anno di sperimentazioni e studi. Il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università di Torino, che ha collaborato al progetto, ha per esempio pubblicato già nel 2019 uno studio dal titolo Unsupervised detection of vineyards by 3D point- cloud UAV photogrammetry for precision agriculture (Rilevamento non supervisionato di vigneti mediante fotogrammetria UAV a nuvola di punti 3D per l’agricoltura di precisione) e sviluppato già tra il 2012 e il 2014, più di dieci anni fa, un progetto dal titolo RobotSpray – Sistemi robotizzati per la distribuzione di agrofarmaci. Dunque, anni di lavoro per raggiungere il risultato applicativo di queste settimane nelle vigne dell’astigiano.

D’altra parte, con la strategia “dal produttore al consumatore (Farm to fork), l’Unione Europea si è posta l’obiettivo di dimezzare entro il 2030 l’uso di prodotti fitosanitari.

L’atomizzatore intelligente e la serie di macchine smart in sviluppo, anche per i frutteti, rappresentano quindi un esempio delle tecniche in preparazione per raggiungere l’obiettivo, che ha dunque anche un evidente vantaggio economico per le aziende.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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