“Adam the Climber” non è una biografia convenzionale, è il racconto dell’amicizia verticale tra Pietro Dal Prà e Adam Ondra, nata sulla roccia e imperniata su di una visione comune della pratica dell’arrampicata. Esso narra dell’evoluzione di un rapporto scaturito da una passione comune e cresciuto assieme alle imprese del ragazzo considerato uno dei più grandi arrampicatori di sempre.

Il volume è stato pubblicato nel 2023 dall’editore italiano Versante Sud e si è guadagnato nel 2024 il premio Leggimontagna nella sezione dedicata alla narrativa di alta quota. Esso è acquistabile sul sito web della casa nella sua versione cartacea al prezzo di 22,00 euro ed è disponibile in tre differenti lingue, ovverosia italiano, inglese e tedesco.

Pietro Dal Prà e Adam Ondra

Tra i suoi 14 e i suoi 17 anni di età, Pietro Dal Prà è considerato il più giovane scalatore al mondo ad arrampicare su difficoltà estreme e, terminati gli studi, si cimenta sulle principali pareti delle Dolomiti e delle Alpi. Divenuto guida alpina a soli 21 anni, egli è sempre stato plaudito per la sua attitudine docile verso la montagna, che lo ha spinto a porsi a lei con etica e stile ma senza la smania della ricerca di una impresa.

Sportivo di lunga esperienza, egli conosce Ondra quando è ancora un ragazzino promettente, accompagnandolo nelle sue prime salite e vedendolo crescere come atleta e persona. Dalle prime falesie scalate da bambino, le tappe fondamentali della carriera che l’autore descrive sono un crescendo di stupore dalle competizioni giovanili vinte con naturalezza alle salite che hanno riscritto la storia dell’arrampicata sportiva e su grande parete.

L’arrampicata secondo Adam Ondra

Nato a Brno (Repubblica Ceca) il 5 febbraio del 1993, Adam Ondra è considerato il più grande arrampicatore sportivo di tutti i tempi, capace già a soli otto anni di raggiungere l’8a lavorato di pendenza. Nel corso di pochi e soli anni, egli è stato in abile di collezionare imprese che gli hanno valso fama e rispetto tra le fila della maggior parte degli scalatori.

Nel 2012 egli ha scalato “Change” (9b+, Norvegia), giudicata come la via più difficile del mondo all’epoca, salvo poi spostarsi nel 2017 su “Silence” (9c, Norvegia), tuttora la via più ostica mai realizzata. Quanto alla sua carriera agonistica, egli è stato vincitore della Coppa del Mondo lead nel 2009 e cinque volte vincitore del Salewa Rock Award, l’equivalente di un “Oscar” dell’arrampicata.

“Adam the Climber”

“Adam the Climber”, la biografia che Pietro Dal Prà dedica ad Adam Ondra, vuole indagare con una certa profondità di sguardo la relazione tra uomo e roccia nonché il legame indissolubile che nasce tra compagni di cordata. Essa rompe gli schemi della cronaca sportiva e della comunicazione rapida dei social, privilegiando una analisi dettagliata per restituire il senso profondo della scalata e il valore umano delle esperienze condivise.

La narrazione alterna la voce dell’autore, attenta all’analisi del gesto e al valore umano, a quella diretta dello scalatore, cui è invece demandato di svelare pensieri e retroscena. Non mancano poi spunti relativi ai legami famigliari dello sportivo nonché alla difficoltà di praticare alpinismo nella Cecoslovacchia comunista, oltre ad approfondimenti su di un approccio alla roccia che unisce capacità fisica, tecnica e sensibilità.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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