Michel Moriceau ci accompagna nella lettura del libro di disegni e illustrazioni di Nicolas Julo, Les paradis inaccessibles (I paradisi inaccessibili – Moquito Éditions), tra sogno e storia, in uno spirito alpino.

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Disegnatore e alpinista, Nicolas Julo apre una strada finora inaccessibile: quella della fantasia. Sotto le spoglie di un alpinista dispettoso, brontola per essersi alzato presto per affrontare le montagne, e si interroga sul significato dell’impeto che lo tira giù dal letto per affrontare la notte, il freddo, il vuoto, l’ignoto…

Un passo nella notte, un altro passo, e all’improvviso il sole, un’illuminazione, un crepaccio che lo inghiotte e lo manda sul sentiero della Storia. Ha trovato la chiave che lo porterà indietro nel tempo, ed eccolo in cima alle montagne più alte del mondo, ancora sorridente e perspicace. È il compagno ideale di alcune delle più grandi cordate del mondo.

Ha guidato De Ville al Mont Aiguille, ha accompagnato Balmat al Monte Bianco, ha incontrato Hillary e Tensing Norgay sull’Everest, ha visto Whymper prima del suo tragico ritorno dal Cervino. È il visitatore divertito che salta da un secolo all’altro, ascolta e consiglia, partecipa allo sforzo senza mettersi in evidenza e senza piantare la bandiera del suo club: un fenomeno piuttosto raro a queste quote mai raggiunte prima dell’impresa dei suoi amici.

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Con loro, ci sono momenti insoliti di solidarietà e amicizia. Scopre la loro visione del mondo e si immerge nello spirito del luogo, senza soffermarsi per non rivelare nulla di sé. Un sentiero condiviso, un bivacco, e poi via. Un giro di chiave e un cambio di continente quando le rotte si intersecano nelle profondità della Terra.

Finisce in un bar o a combattere una bufera di neve, a grigliare al sole del Vercors, sempre con la stessa giacca a vento e la panoplia di un alpinista di alto livello: uno zaino di tela stanco, una piccozza rustica, un berretto di lana da cui fuoriesce una ciocca di capelli unti… L’armamentario preferito per uno sguardo dietro le quinte delle imprese che hanno segnato la grande storia dell’alpinismo.

Con uno stile alpino leggero e disinvolto, accompagna le spedizioni eroiche. Ne prende in giro l’organizzazione militare, la posta in gioco politica e l’assenza di piacere. Il sogno di conquista, la vittoria a tutti i costi, essere i primi a contemplare il mondo, assaporare la gloria e guadagnare qualche soldo. Nulla sembra essere cambiato: le montagne sono ancora una buona scommessa. La neve vale oro e continua a essere una calamita.
Nelle salite contese dagli eroi, e attraverso di loro dalle nazioni, l’accesso al paradiso comporta una tappa nell’inferno bianco dell’alta quota o la scalata di una parete liscia di roccia ostile.

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Julo mescola i secoli e ricorda gli illustri pionieri con una penna fine e colorata. Ci insegna le grandi prime volte come tante storie d’avventura. Ci porta in paesi vicini e lontani, dipingendo le loro atmosfere con una battuta stravagante e una bolla di sapone. La spiritualità è nella zona dell’umorismo, e al campo base dell’Everest ci si sente bene.

Inoltre, evidenzia la mentalità di quei tempi dimenticati in cui la società era tutt’altro che egualitaria.

Quando finalmente si siede sul tetto del mondo, il povero scalatore solitario si ritrova nel suo secolo, lontano dal suo rifugio e dalla sua casa. Si gode il momento unico offertogli dall’illustratore.

È il viaggiatore romantico che contempla un mare di cime e creste innevate: uno spettacolo favoloso solo per lui. Un omaggio agli antichi… e ai visionari.

LES PARADIS INACCESSIBLES – Nicolas Julo – Moquito – Éditions 2023

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Michel Moriceau è uno degli animatori del Salone Internazionale del Libro di Montagna di Passy. È presidente del Consiglio di sorveglianza degli Ospedali del Pays du Mont-Blanc, Cavaliere della Legion d'Onore, amministratore della FACIM (Fondazione per l'azione culturale internazionale in montagna) e dell'Association pour la qualité de vie au travail des professionnels de santé. È autore di La vie en parenthèses (1999), Valeur Refuge (2017) La vie suspendue (2019), La vie entre les lignes (2024), e anche di Traces de vie, La vie pharisienne, Opera bouffe, La vie en vrac.

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