Il Lac du Bourget, tra Hautecombe, Aix-les-Bains e Chambéry, è stato riconosciuto il 27 settembre come riserva della biosfera dal programma Man and the Biosphere (MAB) dell’Unesco, entrando a far parte di una rete mondiale di territori che conciliano tutela ambientale e sviluppo sostenibile. Il riconoscimento è stato attribuito durante il congresso mondiale delle riserve della biosfera Unesco a Hangzhou, in Cina.
Il lago ospita una vasta gamma di ecosistemi, tra zone umide, habitat lacustri e aree forestali. Negli ultimi cinquant’anni ha vissuto una delle crisi ambientali più gravi tra i laghi alpini occidentali, affrontando un’eutrofizzazione diffusa che ha spinto le autorità locali ad avviare un lungo processo di risanamento. Si tratta di un sito in cui la ricerca di una compatibilità ambientale sostenibile con una intensa presenza umana ha comportato sforzi notevoli negli ultimi cinquant’anni, ma anche risultati importanti.
Le riserve della biosfera sono territori del programma Man and the Biosphere (MAB) dell’Unesco, istituito nel 1971 per promuovere modelli di sviluppo sostenibile basati sulla coesistenza tra esseri umani e natura. Ogni riserva include zone di conservazione, aree di transizione e spazi di sperimentazione socio-economica, con l’obiettivo di conciliare tutela della biodiversità, attività umane e ricerca scientifica.
Nel 2025, la rete globale conta oltre 740 riserve in 134 paesi, collegate da una piattaforma che favorisce lo scambio di buone pratiche, il monitoraggio ecologico e l’educazione ambientale. La riserva non comporta nuovi vincoli giuridici, ma implica comportamenti e azioni coerenti con il riconoscimento.
Una candidatura costruita nel territorio
La candidatura ha avuto avvio nel 2022, dopo diversi anni di lavori preparatori, dalla Communauté d’agglomération Grand Lac, che riunisce 28 comuni attorno al bacino lacustre. Il presidente dell’Agglomeration e sindaco di Aix-les-Bains, Renaud Beretti, ha guidato il progetto insieme alla vicepresidente Marie‑Claire Barbier, al vicepresidente all’urbanistica Thibaut Guigue e alla responsabile tecnica del dossier, Marine Alix.
Fin dalle prime fasi, il progetto ha coinvolto enti di ricerca, scuole, università (l’Università Savoie Mont-Blanc), associazioni, pescatori, agricoltori e imprese locali. Studi e analisi, incontri pubblici, questionari interattivi, laboratori con studenti e momenti di confronto con operatori economici sono stati al centro del percorso di candidatura. L’obiettivo era costruire un modello di governance condivisa, fondato sulla co-progettazione e la partecipazione.
Il dossier è stato depositato all’Unesco nell’ottobre 2024, con il supporto tecnico del Conservatoire d’espaces naturels de la Savoie e della rete MAB France e di molti altri soggetti. La riserva è ora ufficialmente denominata “Lac du Bourget, entre Rhône et Alpes”.
Un ecosistema complesso tra Alpi e Rodano
Il Lac du Bourget ha una superficie di 44 km² e un volume d’acqua di 3,6 miliardi di metri cubi, equivalente alla domanda domestica annua dell’intera Francia. È alimentato a sud dal fiume Leysse e da est dai torrenti Tillet e Sierroz. Le sue acque impiegano da sette a dieci anni per attraversarlo, rendendolo particolarmente vulnerabile all’inquinamento.
Il prestigioso visitatore alle origini dello sviluppo termale ad Aix-les-Bains
Hautecombe, le mille vite di un’abbazia
