Con il 57,7% di voti favorevoli, il 28 settembre 2025 i cittadini della Svizzera hanno approvato l’abolizione dell’imposta sul valore locativo, un sistema fiscale unico in Europa, che si applica immobili abitati dai proprietari.

La misura entrerà in vigore non prima del 2028, per consentire ai Cantoni di riorganizzare la fiscalità legata alla casa.

Che cos’è il valore locativo

Il valore locativo è un’imposta che si basa su un reddito teorico: il proprietario di un’abitazione è tassato sulla somma che avrebbe potuto percepire affittando il proprio immobile, anche se ci vive.

Questo importo virtuale, calcolato come il 60-70% del valore di mercato dell’affitto, viene aggiunto al reddito imponibile. In compenso, il sistema permette ai proprietari di dedurre interessi ipotecari e spese di manutenzione.

Tale compensazione ha nel tempo ridotto l’effetto dell’imposta e favorito la manutenzione delle abitazioni di proprietà.

Tuttavia, nel dibattito politico, si trova anche la questione delle seconde case e lo sforzo di contenerne lo sviluppo e l’ulteriore occupazione dei suoli, anche rispetto alla trasformazione incontrollata del contesto urbanistico su pressione del turismo in alcune zone.

Un’imposta con origini nella Prima guerra mondiale

Il valore locativo in Svizzera ha origini nella Prima guerra mondiale, e fu introdotto come imposta straordinaria per compensare il calo dei dazi doganali.

Nel 1934 fu confermato come “contribuzione di crisi” dopo la Grande depressione, e poi trasformato in imposta per la difesa nazionale nel secondo dopoguerra. Solo nel 1958 è stato integrato nel diritto ordinario, dopo l’approvazione con voto popolare.

Nonostante i numerosi tentativi di riforma nei decenni successivi, la sua abolizione è arrivata solo dopo sette anni di dibattiti politici. L’Assemblea federale, il 20 dicembre 2024, ha approvato infatti il «Decreto federale concernente l’imposta immobiliare cantonale sulle abitazioni secondarie», un atto molto breve, di un solo articolo.

La diversità tra i cantoni e la linea del Röstigraben

In Svizzera il 63% della popolazione vive in affitto, ma la distribuzione tra cantoni è disomogenea. Nei cantoni con una maggioranza di proprietari – in particolare quelli della Svizzera centrale e germanofona – l’abolizione dell’imposta ha trovato maggiore consenso. Nei cantoni con più soggetti in affitto, invece, il voto è stato piuttosto contrario.

Sul piano politico e nel dibattito che ne è seguito è ritornato il tema della divisione tra la svizzera germanofona e quella francofona, secondo la cosiddetta “linea del Rösti”, cioè il confine virtuale che separa la cultura alimentare del tradizionale e tipico piatto di patate. La differenza in realtà risiede nell’incidenza delle di case di proprietà nei differenti cantoni.

L’eliminazione del valore locativo non sarà immediata e avverrà solo nel 2028, o anche più tardi, per permettere ai Cantoni di adattare le proprie forme di imposizione fiscale, in particolare sulle seconde case.

Durante il periodo di transizione, i proprietari continueranno a dichiarare la rendita teorica e potranno ancora dedurre le spese per lavori di ristrutturazione. Secondo gli esperti, questa finestra temporale potrebbe incentivare una crescita della domanda nel settore edilizio fino alla piena entrata in vigore della riforma.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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