Sino alla prossima domenica 1° marzo 2026, le Gallerie d’Italia di Torino accolgono la mostra “Riccardo Ghilardi. Piano sequenza la Mole”, un grande omaggio al legame tra settima arte e architettura. L’esposizione, curata da Domenico De Gaetano, segna i 25 anni del Museo Nazionale del Cinemapresso il monumento simbolo della città, trasformato per l’occasione in un set fotografico monumentale.
Riccardo Ghilardi alla Mole di Torino
Grazie a Riccardo Ghilardi, attori e registi di fama internazionale hanno abitato gli spazi del museo, alcuni dei quali normalmente inaccessibili, dando vita a un racconto visivo che scorre come un unico e lunghissimo piano sequenza. Monica Bellucci, Tim Burton, Martin Scorsese, Sharon Stone, Willem Dafoe e Greta Scarano hanno tali ambienti in modo personale e visionario, danzando sulla cupola dell’edificio o semplicemente sorseggiando un the come a casa propria.
Le immagini nascono proprio dall’incontro tra realtà e finzione, con alcuni scatti che evocano noti film (“Mary Poppins”, “Arancia meccanica”, etc) e altri che sembrano provenire da pellicole ancora da scrivere. Il tutto con la sensibilità di uno tra i più apprezzati ritrattisti contemporanei, dal 2011 impiegato presso l’agenzia internazionale Contour by Getty Images.
Gli artisti e le storie dietro gli scatti
In mostra compaiono più di 40 interpreti del cinema internazionale, da Mathieu Amalric a Paul Schrader, da Isabelle Ferrari a Kasia Smutniak, da Xavier Dolan a Ron Howard. Ognuno ha vissuto l’esperienza in modo unico, come parte di una narrazione corale per la quale Ghilardi si è ispirato al film “Una notte al museo”, immaginando che le figure prendessero vita tra le teche e le scale della Mole.
Alcuni momenti sono divenuti già iconici: Kasia Smutniak e Domenico Procacci sospesi sulla cupola o Greta Scarano che vola come Mary Poppins a 167 metri di altezza. Ma anche Willem Dafoe nei panni di Fredersen di “Metropolis” o l’intensa Giovanna Mezzogiorno che presta volto e voce a Maria Adriana Prolo, fondatrice del Museo Nazionale del Cinema.
Un racconto lungo tre anni
Il progetto di Riccardo Ghilardi, frutto di un lavoro durato tre anni, ha coinvolto artisti provenienti da tutto il mondo con lo scopo di costruire un dialogo tra la memoria del cinema e l’anima della Mole Antonelliana di Torino. Accanto all’esposizione, un documentario omonimo firmato da Cristian Berna e Rocco Giurato accompagna il pubblico dietro le quinte dell’iniziativa.
Inoltre, attraverso l’app delle Gallerie d’Italia e i QR code presenti nel percorso, i visitatori possono accedere a contenuti multimediali esclusivi tra cui interviste, backstage, testimonianze e materiali inediti. A completare il tutto è il volume “Il tempio del cinema” (Allemandi), curato dal direttore del Museo Nazionale del Cinema e contenente fotografie e racconti vari.
Il biglietto di ingresso, acquistabile presso le biglietterie fisiche oppure online, ha un costo di 10,00 euro per l’intero e 8,00 euro per il ridotto, mentre è gratuito per studenti e under 18 anni oltre che ogni prima domenica di ogni mese
LEGGI ANCHE: Fondation Gianadda, film d’arte e biografie al Cinema Corso di Martigny
