Anche i Comuni di montagna italiani hanno dato il loro avvallo alle nuove “Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane”, approvato in via preliminare nella seduta del Consiglio dei Ministri del 23 ottobre 2023. Durante la sessione ordinaria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome svoltasi a Roma nella mattinata dello scorso martedì 6 febbraio, la Commissione Politica della Montagna istituita parallelamente al disegno di legge ha approvato all’unanimità ma con alcune modifiche il testo definitivo.

Il disegno di legge per la promozione delle zone montane in Italia

Il disegno di legge per la promozione delle zone montane in Italia si compone di un totale di 23 articoli. Esso è volto a introdurre misure organiche e fiscali finalizzate a favorire lo sviluppo economico e la ripresa dei territori di montagna nonché, di conseguenza, a contrastarne le condizioni di svantaggio e lo spopolamento.

Il testo ha ricevuto unanime parere favorevole in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome italiane previo l’accoglimento di alcune proposte emendative elaborate in questi mesi. Tra di esse figurano la richiesta di aumentare le risorse previste in seno al “Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane”, che l’anno passato ammontava a un totale di 109.506.475 euro, oltre che di chiarificarne i criteri di ripartizione e le strategie regionali di sviluppo sostenibile. Viene inoltre domandato di precisare come sarà redatta e di quanti finanziamenti potrà beneficiare la “Strategia per montagna italiana” (SMI) al fine di evitare sovrapposizioni con le strategie regionali e settoriali; viene poi specificato di considerare la possibilità di notificare la legge anche in considerazione del limitato plafond per le imprese attive nella produzione primaria di prodotti agricoli.

Le zone montane italiane

Secondo i dati dell’Unione Nazionale Comuni, Comunità, Enti Montani (UNCEM), i comuni classificati come “zone montane” sono complessivamente 4.176 sul totale dei 7.904 comuni dell’Italia; di questi 3.524 totalmente montani e 652 sono soltanto parzialmente montani. In termini di estensione territoriale, sui 302.073 chilometri quadrati della Penisola, 147.517,38 chilometri quadrati sono occupati da paesi di montagna (49%); sul territorio di due regioni, la Valle d’Aosta e il Trentino-Alto Adige, il 100% delle località è considerato di montagna.

Analizzando l’andamento demografico risulta evidente una diminuzione costante della popolazione soprattutto negli ultimi anni. A tale riguardo, i residenti delle zone montane sono calati di 149.371 unità dal 2011 al 2019, con una densità abitativa media assestatasi su 61 abitanti per chilometro quadrato a fronte di una media nazionale pari a 197 abitanti per chilometro quadrato.

Di qui la richiesta di Regioni e Provincie di inserire nel disegno di legge criteri di classificazione e di aggiornamento dell’elenco dei comuni che le veda coinvolte in prima linea; questo mediante l’inserimento nel testo della predisposizione di una Commissione interistituzionale composta da alcuni rappresentanti del dipartimento degli Affari Regionali e le autonomie e da sei esperti nominati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome italiane.

Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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