Si tratta di una macchina enorme, di una fresa che scava sul versante francese una delle due gallerie della ferrovia Lione Torino. E’ stata consegnata il 29 febbraio all’appaltatore dei lavori, il raggruppamento ELYOT, composto da Eiffage Génie civil, che fa da mandatario, da Spie Batignolles, nonché dalle imprese Ghella e Cogeis. A Schwanau, al confine tra Francia e Germania, non lontano da Kehl e Strasburgo, c’è stata una piccola cerimonia, in cui erano presenti, tra gli altri, Daniel Bursaux e Maurizio Bufalini, cioè il presidente e il direttore generale della TELT, assieme a Josiane Beaud, per la commissione intergovernativa italo-francese (CIG) della Torino-Lione. C’era anche Iveta Radičová, coordinatrice europea del corridoio mediterraneo: l’Unione europea finanzia un parte dell’opera con la Connecting Europe Facility.

La fresa è stata costruita da Herrenknecht, che produce queste macchine usate un po’ dappertutto. Il 27 febbraio scorso, per esempio, una loro fresa ha completato una galleria da 16 km nel Regno Unito, per una tratta ferroviaria ad alta velocità. Sono loro a scavare il tunnel di base del Brennero, e ad aver realizzato quello del Gottardo.

L’interesse è da una parte tecnico – per le caratteristiche della macchina – mentre dall’altra riguarda i progressi degli scavi e dei lavori per l’alta velocità. Va ricordato che il 27 agosto scorso una frana a La Praz in Maurienne ha interrotto il collegamento ferroviario storico italo-francese del Fréjus.

Quanto è grossa questa fresa …

Dal punto di vista tecnico, la fresa è un oggetto spettacolare: 10,4 metri di diametro, una lunghezza di 334 m per 3.200 tonnellate. In funzione, impiega 4900 kw di potenza, mentre scava vengono progressivamente posate le arcate e consolidata la volta. La fresa è infatti seguita una macchina di 650 metri che realizza l’impermeabilizzazione e il rivestimento della galleria. I residui di scavo sono trasportati con un nastro fino all’uscita e sono anche selezionati per essere gestiti e valorizzati per altro uso.

La fresa ricevuta segue quella acquisita il 21 dicembre, e con cui lavorerà in parallelo per realizzare le due canne a partire da La Praz fino a Modane: il tempo di farle arrivare sul cantiere e iniziano a scavare. La tratta da fino a Saint-Jean-de-Maurienne è già stata fatta, e il primo diaframma è caduto nel 2019.

Altre due frese devono lavorare anche sul versante italiano, dall’area di Maddalena di Chiomonte fino a Susa. Il cantiere ha preso avvio il 18 dicembre con l’appalto assegnato al raggruppamento UXT, composto da Itinera (mandataria), Ghella e Spie Batignolles.

Cosa significa

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, a dicembre, all’apertura del cantiere di Chiomonte ha detto che “ormai il processo è irreversibile”. A guardare i cantieri, siamo persino oltre, le frese consegnate sono 5, il tunnel di base è realizzato per 13 km sui 57,5 totali, gli scavi complessivi hanno raggiunto i 35,5 km sui 164 previsti.

Le ostilità al progetto che erano emerse sul versante italiano nel 2018 con il Movimento 5 stelle, il governo gialloverde con la Lega Nord e con la sindaca Chiara Appendino sembrano superate, per quanto diverse questioni restino aperte sui contenuti e sulla partecipazione del territorio. Sul versante francese le posizioni contrarie sono ancora presenti – tra cui quella del sindaco di Grenoble Éric Piolle e del sindaco di Lione Grégory Doucet.

La loro voce ha pesato sul dibattito sulla tratta tra Lione, compresa la gronda, e Saint-Jean-de-Maurienne, che va modernizzata per stare al passo con il futuro tunnel di  base. L’accordo per il finanziamento per gli studi e la progettazione è stato raggiunto sul filo di lana, a fine gennaio, con sollievo ma anche con un significativo impegno politico.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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