A oramai quasi undici anni dalla morte di Sergio Arneodo, le edizioni Priuli & Verlucca propongono una riedizione del suo esordio nel panorama della letteratura e della salvaguardia della minoranza occitana in Piemonte. L’antologia, dal titolo “Vento di montagna: storie dell’altro ieri”, è stata all’epoca pubblicata dallo scrittore e poeta nel 1952.

Nato a Cuneo l’8 febbraio 1927, l’autore sceglie sin da subito di intraprendere la carriera di maestro nella Valle di Coumboscuro, nonostante il clima di crisi annunciato dalla minaccia dell’invecchiamento della popolazione; qui egli affida tutte le proprie speranze di redenzione e ripresa dal progressivo spopolamento alla propria pluriclasse composta da circa una ventina di alunni.

Ma è soltanto tra gli Anni Cinquanta e gli Anni Sessanta che Sergio Arneodo ha modo di conoscere e confrontarsi con esperti del calibro del sociolinguista Corrado Grassi e lo scrittore. Questi e altri personaggi gli permettono di scoprire che le parlate delle Valli di Cuneo appartengono alla medesima famiglia della lingua d’Oc e del provenzale, rendendo per lui la loro salvaguardia e la loro valorizzazione una autentica mission esistenziale.

Spinto da tale suo scopo, nel 1956 egli dà vita al gruppo “Coumboscuro”, dedito alla identificazione e alla preservazione della civiltà alpina di influenza occitana, per il quale egli crea anche un omonimo periodico. Pochi anni dopo, nel 1961, egli è tra i fondatori della “Escolo dòu Po”, associazione culturale cui dal 1976 va ad associarsi anche il “Movimento Coumboscuro di autonomia e civiltà provenzale alpina”, a oggi noto come “Coumboscuro centre prouvençal”.

“Vento di montagna”, pubblicato da Sergio Arneodo a cavallo tra il 1951 e il 1952, si compone di una serie di racconti redatti in lingua italiana e oscillanti tra gli stili del Verismo e del Surrealismo. Si tratta, appunto, di “storie dell’altro ieri” dal forte sapore di attualità, vicende su carta che pure celano in nuce una profonda umanità, resoconti di situazioni e atteggiamenti che un tempo hanno caratterizzato la vita di montagna. Vincitore del “Premio triennale nazionale in memoria di Gildo Gastaldi” a Milano, il volume nella sua riedizione moderna reca in appendice la poesia postuma “Tenerezza di luna” nella sua duplice versione in lingua occitana e italiana.

Sino al 30 ottobre del 2013, data della sua scomparsa, lo scrittore e studioso ha pubblicato alcuni drammi in lingua (“Valquiauso”, 1967; “Col Béliero”, 1970) e saggidivulgativi (“I provenzali della montagna”, 1978; “Le valli provenzali, libera terra dell’uomo d’Oc”, 1980). Egli ha inoltre dato ampio sfogo alla sua passione per la poesia grazie alle raccolte “Danço di sesoun” (1997), vincitrice del “Grand Prix des Jeux Floreaux 1997/2004”, e “Rousari de Passioun” (2001), ancora una volta vincitrice del “Premio salutme el Moro 2000”. Occupatosi di lavori teatrali in lingua provenzale mai pubblicati tra cui 20 drammi, 17 spettacoli musicali, 16 commedie e  12 testi per ragazzi, nel 2004 egli è assegnatario del “Grand Prix de Littéraire de Provence.

“Vento di montagna” di Sergio Arneodo, nel suo formato di brossura editoriale da 96 pagine, è acquistabile in libreria sino dallo scorso febbraio oppure sul sito web delle edizioni Priuli & Verlucca al prezzo di 7,90 euro.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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