B-solutions: tre articoli in collaborazione con l’Associazione delle regioni frontaliere europee (ARFE) 1 – leggi la serie

Nell’ambito della sua politica di coesione territoriale, l’Unione europea ha lanciato nel 2018 un’iniziativa innovativa: b-solutions. Questo progetto, realizzato in collaborazione con l’Associazione delle regioni frontaliere europee (ARFE-AEBR-AGEG), mira a identificare e promuovere soluzioni sostenibili agli ostacoli legali o amministrativi lungo i confini europei.

Molte sfide per i frontalieri

Ampliare le proprie opportunità di lavoro facendo domanda per un impiego dall’altra parte del confine sembra un’ottima idea. Tuttavia, questo desiderio si scontra spesso con procedure amministrative lunghe e talvolta costose per il riconoscimento del proprio diploma. Garantire il passaggio delle ambulanze attraverso il confine per assistere un ferito o un malato sembra ovvio.

Tuttavia, alcuni standard relativi alle dimensioni dei veicoli o al tipo di patente richiesta per guidarli possono differire, limitandone legalmente l’accesso. La gestione congiunta delle aree protette lungo il confine è essenziale in termini di coerenza territoriale e ambientale. Tuttavia, le normative nazionali non sempre tengono conto delle caratteristiche specifiche dei territori transfrontalieri per garantire una gestione armoniosa delle aree condivise.

Negli ultimi sei anni, b-solutions ha messo in luce una realtà spesso sconosciuta o ignorata dalle massime autorità: l’esistenza di oltre 150 ostacoli transfrontalieri lungo i confini interni dell’UE, ma anche tra i Paesi dell’UE e dell’EFTA o quelli che beneficiano dei fondi di preadesione dell’UE. Per saperne di più su questi ostacoli, è possibile accedere alla biblioteca online di b-solutions, che raccoglie i 131 casi già pubblicati.

Questi ostacoli, dovuti a differenze legislative o a incoerenze nelle procedure amministrative, impediscono la cooperazione transfrontaliera. Prendiamo l’esempio di Sanremo e Mentone, dove lo sviluppo di un modello di mobilità multimodale incontra notevoli difficoltà legali e di governance. Sembra quasi più facile volare direttamente da Parigi a Roma che viaggiare lungo le riviere francesi e italiane con i mezzi pubblici.

Di fronte a queste sfide, sono indispensabili un maggiore coordinamento e un’armonizzazione. Con b-solutions, l’obiettivo è chiaro: evidenziare questi ostacoli alle frontiere per superarli più efficacemente attraverso la cooperazione transfrontaliera. Un progetto ambizioso, certo, ma indispensabile per realizzare l’ideale di un’Europa unita.

Strumenti per rafforzare la cooperazione transfrontaliera

Dal 1990, i programmi Interreg forniscono un sostegno tecnico e finanziario alle regioni di confine per progetti volti a sviluppare i loro territori in vari settori. Tuttavia, Interreg non è sempre sufficiente e sono necessari ulteriori strumenti per superare gli ostacoli giuridici e amministrativi.

È da questa constatazione che nel 2018 è nata l’iniziativa b-solutions, a seguito della comunicazione della Commissione europea del 2017 intitolata “Stimolare la crescita e la coesione nelle regioni frontaliere dell’UE”.

Da allora, l’interesse e la necessità di affrontare questi ostacoli hanno continuato a crescere, come dimostrato in particolare dalla relazione della Commissione europea “Le regioni frontaliere dell’UE: laboratori viventi dell’integrazione europea”, pubblicata nel 2021.

Più recentemente, nel dicembre 2023, la Commissione ha adottato una proposta modificata di Regolamento per facilitare le soluzioni transfrontaliere. L’obiettivo del regolamento sarebbe quello di creare uno strumento giuridico europeo che gli Stati membri dell’UE potrebbero utilizzare per risolvere gli ostacoli che hanno un impatto sulla vita quotidiana dei 150 milioni di cittadini europei che vivono nelle regioni di confine dell’Europa.

Un invito a presentare proposte aperto alle parti interessate delle regioni di frontiera

In attesa dell’introduzione di tale strumento, b-solutions offre uno spazio agli enti pubblici e alle strutture transfrontaliere per presentare informazioni sui problemi legali o amministrativi che incontrano alle frontiere.

I casi selezionati attraverso un bando vengono analizzati da esperti legali o amministrativi nominati dall’AGEG. Questi esperti incontrano i territori e i partner per condurre ricerche e interviste a sostegno della loro analisi dell’ostacolo e delle possibili soluzioni per affrontarlo. Il rapporto di studio che ne deriva è un documento chiave per promuovere soluzioni presso le autorità competenti e incoraggiare lo scambio di buone pratiche a livello europeo. I partecipanti beneficiano anche di una maggiore visibilità.

Se siete un ente pubblico come un comune, una regione o un GECT, non esitate a partecipare e a far conoscere le vostre difficoltà presentando un ostacolo al bando b-solutions (https://www.b-solutionsproject.com/call-for-proposals). Le domande saranno esaminate su base continuativa e possono essere presentate in qualsiasi lingua dell’UE.

Per ulteriori informazioni, il team di b-solutions è a vostra disposizione. Potete contattarli via e-mail all’indirizzo b-solutions@aebr.eu o prenotare una Zoom call seguendo questo link: Select a Date & Time – Calendly

Il team è italo-francese, il che significa che potete scrivere in entrambe le lingue. Approfittate di questa opportunità per ottenere risposte alle vostre domande o discutere le vostre esigenze specifiche per rafforzare la cooperazione nella vostra regione di confine!

* Mariane Bloudeau è project manager presso l’Associazione delle Regioni europee di frontiera.

LEGGI ANCHE: Interreg Francia-Svizzera: secondo gruppo di progetti

Exit mobile version