il sindaco di Mentone, Yves Juhel, è stato tenuto in stato di fermo il 2 e 3 luglio, insieme a un gruppo di persone tra cui Mathieu Messina, la figura più importante di una vicenda che va avanti da diversi mesi. La custodia del sindaco è stata revocata alle 21 del 3 luglio, senza che gli venisse formulata alcuna accusa, secondo quanto riportato da France 3 Régions.

Gli arresti avvengono a una settimana dal secondo turno delle elezioni amministrative, ma il contesto e il clima politico hanno probabilmente già scontato gli effetti.

Una successione complicata alla guida del Comune

Il sindaco Yves Juhel è succeduto a Jean-Claude Guibal, che è stato sindaco di Mentone dal 1989 fino alla sua morte, nel 2021, per 32 anni, oltre a deputato per vent’anni dal 1997 al 2017. Guibal, piuttosto freddo sulla cooperazione transfrontaliera, era sposato con Colette Giudicelli, suo assessore in comune che diventa senatrice dal 2008 al 2020.

Juhel era a sua volta assessore di Guibal, il secondo per ordine, per le regole municipali in Francia. Nel novembre del 2021, dopo il decesso, fu eletto dal Consiglio alla carica di sindaco, per un solo voto, in una linea di contrapposizione con il “clan” Guibal, guidato dalla prima vicesindaca, Sandra Paire.

Le persone di questo gruppo si dimisero dalle varie cariche, vi furono tensioni per documenti scomparsi, accuse su posta elettronica sotto controllo, che portarono il nuovo sindaco a presentare varie denunce. Il consiglio comunale fu sciolto e nel 2022, Jehel, con l’obiettivo di rimettere in ordine le cose nel dopo-Guibal ha poi vinto elezioni comunali ed è stato confermato alla carica di sindaco.

La sua maggioranza è rimasta comunque fragile, nelle contrapposizioni di forze ancora esistenti dopo la morte di Guibal, pur con aperture sulla cooperazione transfrontaliera e interventi di riordino in alcuni settori, per esempio nel riequilibrio della spesa a favore della scuola francese di Ventimiglia.

Il porto di Mentone

Dalle notizie che emergono dalle inchieste, il metodo delle nomine dirette e la gestione personale dei procedimenti hanno avuto pochi cambiamenti, in un contesto di constasti ancora esistenti con la vecchia guardia di Guibal. Mathieu Messina, figura comunque discussa, è stat oassessore alle finanze prima di diventare amministratore dei Porti di Mentone, che tra l’altro controllano anche le concessioni balneari. La società è partecipata interamente dal Comune, e la sua nomina avveniva in ostacolo al clan opposto, e alla figlia della moglie di Guibal, Céline Giudicelli, che aveva guidato per anni la struttura.

Era stata spostata a questa funzione, su nomina del Comune di Mentone e quindi del sindaco, non potendo più svolgere la funzione di capo di gabinetto del sindaco Guibal, suo patrigno. Su impulso del presidente Emmanuel Macron appena eletto, il parlamento aveva votato nel 2017 la legge per la fiducia nella vita pubblica, che vietava di assumere parenti stretti ai membri del governo, ai parlamentari e ai sindaci.

A oggi, le notizie di stampa riferiscono di circa 700 mila euro di spese non giustificate da parte Mathieu Messina e del porto di Mentone, che potrebbero però non essere state compiute solo a fini personali, ma anche a favore di altri, e forse della stessa campagna elettorale comunale del 2022.

Alcune segnalazioni sulle irregolarità risalgono al 2021. L’inchiesta è stata infine affidata alla JIRS de Marseille, juridiction interrégionale spécialisée dans la lutte contre la criminalité et la délinquance organisées, una specie di DIA francese.

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  • l’articolo è stato aggiornato dopo la cessazione dello stato di fermo nei confronti del sindaco, al primo paragrafo

Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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