È in corso la settima edizione del Groscavallo Mountain Festival (GMF) che anima l’estate di Groscavallo, un comune piemontese di circa 200 abitanti situato nelle valli di Lanzo.

Il festival, inaugurato il 20 luglio, si conclude domenica 18 agosto 2024 e propone al pubblico un ricco palinsesto con concerti, spettacoli teatrali, camminate, incontri su ambiente, storia e tradizioni locali, libri, feste.

Domenica 28 luglio è una giornata dedicata alla Festa dei boscaioli, con gare di abilità e grande spettacolo all’insegna del lavoro nei boschi.

Domenica 4 agosto è in programma una rievocazione storica della vita nei secoli VII-II a.C., con esibizioni di falconeria, prove di tiro con l’arco in sicurezza, tessitura e colorazione dei tessuti. 
Il weekend di sabato 10 e domenica 11 agosto è dedicato alla Festa dell’agricoltura di montagna. Sono infatti previste esposizione di animali, dimostrazioni di caseificazione bovina e caprina, prove di mungitura per i bambini. Inoltre, è allestito un mercato di prodotti tipici di montagna, street food a chilometro zero.

Sabato 3 agosto è anche la Festa di Santo Spirito, che si svolge a Pialpetta con la Santa Messa.

Sabato 17 agosto sarà, infine, la giornata dei volontari impegnati a salvaguardare le bellezze artistiche locali e di chi li sostiene, con la Festa del decennale del Comitato per il recupero dei beni storico-religiosi di Groscavallo.

La manifestazione ha il suo centro nel Palafestival, la tensostruttura dell’area Otto Villaggi in frazione Pialpetta, dove si svolge la maggioranza degli appuntamenti. Tuttavia il palinsesto prevede anche appuntamenti all’aria aperta.
Gli appuntamenti del Groscavallo Mountain Festival sono gratuiti, con la sola esclusione di pranzi e cene su prenotazione.

Le Valli di Lanzo

Le Valli di Lanzo sono tre valli delle Alpi Graie piemontesi, comprese tra la Valle dell’Orco a Nord e la Val di Susa a Sud.
Le Valli di Lanzo sono circondate da alcune vette importanti, come la Croce Rossa (3.566 m) e l’Uia di Ciamarella (3.676 m).
Soprattutto all’inizio del Novecento, l’area aveva una netta vocazione turistica, legata al turismo estivo delle famiglie agiate torinesi. Successivamente, dagli anni Novanta ai Duemila, le Valli hanno perso la loro attrattività soprattutto per la mancanza di grandi strutture dedicate al turismo.
La zona presenta diverse attività agricole e di trasformazione di prodotti, tra cui va ricordata la toma locale.

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